Il presidente del consiglio regionale Talarico incontra la Federterme

Calabria Politica

Nuove prospettive di sviluppo per il termalismo calabrese, un settore strategico il cui rilancio comporterebbe ricadute positive di notevole portata non soltanto per le aziende termali, ma anche per l’indotto territoriale. Alla Regione si lavora, infatti, per coordinare ed integrare il tradizionale profilo sanitario con la moderna richiesta di benessere, intesa come ricerca del miglioramento del complesso stato psicofisico dell’individuo. Ma ci sono anche in gioco la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali e dello sviluppo turistico dei patrimoni termali. Problemi e nuove possibilità di crescita e competitività del termalismo in Calabria sono stati al centro di un incontro tra il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, ed i rappresentanti delle aziende termali calabresi. Ricevuta da Talarico, la delegazione Federterme era guidata dal dottor Emilio Cataldi (Presidente Terme Caronte di Lamezia Terme), dalla professoressa Sonia Ferrari (Presidente Terme Luigiane di Guardia Piemontese) e dal direttore generale, Aurelio Crudeli. Nell’occasione, i rappresentanti della sigla che riunisce gli operatori del settore hanno esposto sofferenze e criticità di un comparto che – ha detto Talarico – «riveste un ruolo strategico nell’ottica del più ampio sviluppo turistico e della riorganizzazione della sanità in Calabria, assicurando in tale senso interventi risoluti ed efficaci». «Il bilancio della riunione - ha aggiunto Talarico – è senz'altro positivo perchè ha consentito di concordare un percorso che conduce alla valorizzazione del settore ed al suo riequilibrio gestionale». «Piena disponibilità», dunque, da parte del Presidente dell’Assemblea di Palazzo Campanella sia «rispetto all’esigenza di rivisitare la legge regionale n.26 del 1984, che verso tutte le potenziali iniziative di sostegno ad un settore, forse per troppo tempo trascurato e che invece può rappresentare uno strumento decisivo per lo sviluppo economico ed occupazionale della regione». «Tante infatti – ha sottolineato Talarico – sono le realtà termali calabresi degne di competere con ben più note stazioni di altre zone d’Italia. Per fare questo, però, è necessaria, come chiedono gli imprenditori del settore, una rivisitazione della legge regionale ormai datata, anche in ottemperanza del nuovo assetto normativo statale dato dal legislatore nazionale con la legge n. 323 del 2000. Appoggeremo ogni iniziativa di sostegno e sviluppo che, secondo la nostra valutazione, possa risultare utile ad un comparto che merita la massima attenzione nell’ambito delle politiche regionali di promozione del turismo e di servizi sanitari di qualità».