Vertenza Radi, le richieste della Cgil
Ripartire con gli lavoratori dell’impianto e definire ruolo che l’impianto di stoccaggio ex Radi deve avere all’interno del sistema pubblico/privato. Sono queste le richieste avanzate dalla Cgil in merito alla vertenza dei lavoratori ex Radi, la società che gestiva impianto di stoccaggio e trattamento dei rifiuti nella Piana di Gioia Tauro.
È emerso nel corso di un incontro alla Prefettura di Reggio Calabria, richiesto dal sindacato per confrontarsi sulla situazione della società adesso in Amministrazione Giudiziaria. A rappresentare il sindacato erano presenti il Segretario Generale della CGIL di Reggio Calabria, Gregorio Pititto, il Segretario Generale della Filcams Cgil Calabria, Giuseppe Valentino ed una rappresentanza dei lavoratori che hanno costituito il Comitato dei Disoccupati Ra.Di.
L’iniziativa si pone nel percorso tracciato dalla CGIL durante l’assemblea pubblica tenutasi lo scorso 15 ottobre presso la sala del consiglio del comune di Palmi alla presenza degli ex dipendenti della società e del Sindaco della città. All’incontro era presente il curatore fallimentare Pietro Paolo Germanò al quale la Cgil ha chiesto di inserire nell’atto di vendita della società una clausola di salvaguardia che vincoli l’eventuale nuova società subentrante ad assumere gli ex dipendenti di RA.DI. Un aspetto questo non di facile soluzione, perché la Ra.Di. srl è arrivata alla fase fallimentare senza lavoratori dipendenti all’attivo (erano stati licenziati 3 mesi prima).