Fuochi pirotecnici “illegali” e mal custoditi, una tonnellata sequestrata in soli due giorni
Una persona arrestata ed un’altra denunciata, in due distinte occasioni, per detenzione illegale, omessa custodia e omessa denuncia di artifici pirotecnici: questo il bilancio dell’ennesimo controllo eseguito dai Carabinieri di Reggio Calabria che ha portato anche e nel complesso al sequestro di ben una tonnellata di fuochi d’artificio.
Controlli non casuali, quelli dei militari, che conoscono bene la necessità di dare una stretta alla circolazione della polvere pirica e di prodotti ritenuti potenzialmente micidiali, oltre che per verificare lo stato dei magazzini dove vengono conservati.
I servizi si sono incentrati in particolare nel capoluogo, attraverso l’azione congiunta delle stazioni dell’Arma delle aree periferiche e dello Squadrone Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia.
È così, dunque, che nell’abitazione di un 56enne reggino con precedenti per reati specifici, hanno scoperto il primo quantitativo di articoli pirotecnici detenuti illegalmente in dei depositi e garage: quasi 400 kg di prodotti classificati nelle categorie F1-F2, ed in violazione della legge che impone di disporre di un limite massimo di 50 kg.
Il materiale sequestrato, che era custodito in locali non idonei e quindi in modo pericoloso, data la presenza nella zona di altre abitazioni civili, era composto da 3.100 confezioni commerciali di diverse tipologie come petardi, fontane di varie dimensioni e forme, raudi, batterie da circa 50 colpi l’una, coni, bengala ed altro materiale pirotecnico, destinato alla vendita al dettaglio in occasione della fine anno.
Sul posto sono dovuti intervenire gli specialisti degli artificieri che, analizzando ogni singolo articolo e l’enorme quantitativo ritrovato, ne hanno “certificato” l’alto livello di pericolosità, soprattutto in relazione alle modalità di custodia non conformi.
In un’altra circostanza, poi, i militari hanno arrestato un 45enne campano trovato con oltre 300 kg di fuochi pirotecnici, più di 80 kg di polvere da sparo ad alto potenziale, quasi 300 ordigni esplosivi artigianali, 9 batterie di pirotecnici da circa 200 colpi, quasi 80 petardi con miccia da 16 cm., circa 120 artifizi sferici, e una miccia a rapida accensione da 38 metri oltre a materiale vario utilizzato per il confezionamento degli ordigni.
Il tutto era conservato in diverse parti dell’abitazione, nascosto in vari ambienti e armadi, probabilmente per ostacolarne l’eventuale ritrovamento.
Alcuni degli ordigni erano pronti per essere consegnati e, addirittura, la polvere da sparo era imballata e pronta per essere spedita a vari indirizzi sull’intero territorio nazionale. Una attività che avrebbe fruttato diverse migliaia di euro.
L’uomo avrebbe effettuato le spedizioni incurante del pericolo per chi fosse venuto a contatto con il pacco da lui stesso confezionato, soprattutto perché si tratta di materiale pirico instabile e che a contatto con fonti di calore avrebbe potuto esplodere.
I controlli – assicurano i Carabinieri reggini – proseguiranno ancora “per dare un freno alla malsana consuetudine di vendere prodotti pirotecnici sotto banco, che costituiscono un pericolo per grandi e piccini, incoscienti del fatto che spesso e volentieri i materiali acquistati, oltre ad essere venduti in totale assenza di autorizzazione ed in violazione di legge”.
Prodotti, spiegano ancora dall’Arma, che “vengono prodotti in aree geografiche diverse dalla nostra, dove la sicurezza dell’utente finale passa in secondo piano per privilegiare prezzi di produzione contenuti ed introiti da destinare alle organizzazioni criminali che non si fanno alcuno scrupolo nel mettere a repentaglio l’incolumità altrui”.