VIII edizione Premio Sila, ecco i vincitori
È Claudia Durastanti con il romanzo La straniera (La nave di Teseo) la vincitrice sezione letteratura del Premio Sila. Luigi Ferrajoli Manifesto per l’uguaglianza (Laterza) ha invece vinto la sezione conomica e società; il premio alla carriera è andato a Giovanna Marini. Arrivato alla sua VIII edizione, il Premio Sila ’49 si terrà a Cosenza nella sale di Palazzo Arnone venerdì 29 e sabato 30 novembre 2019. A condurre l’evento sarà la scrittrice Ritanna Armeni.
La Giuria, composta da Amedeo Di Maio (Economista, Università L’Orientale di Napoli); Piero Bevilacqua (Storico, Università La Sapienza); Francesco Maria Greco (Ambasciatore); Renato Greco (Magistrato); Romano Luperini (Critico letterario, Università di Siena); Valerio Magrelli (Poeta, traduttore, Università Roma Tre); Tomaso Montanari (Storico dell'Arte, Università per Stranieri di Siena); Marta Petrusewicz (Storica, Università della Calabria); Anna Salvo (Scrittrice, Università della Calabria); Emanuele Trevi (Scrittore e critico letterario); Massimo Veltri (Ingegnere, Università della Calabria), ha annunciato oggi i vincitori.
Il premio letteratura è andato alla Durastanti, perché: “Come indica il suo titolo, al centro del romanzo sta una vita segnata da eccezionali esperienze di straniamento, a livello sia familiare e geografico, sia culturale e linguistico. Tuttavia, nell’elaborare dati tanto singolari, la scrittura non si ferma al semplice resoconto, ma alterna all’andamento narrativo originali inserti meditativi. Da qui l’interesse di un’opera che, con uno spiccato senso del montaggio, sa muoversi a cavallo fra saggio e autobiografia”.
Gli altri finalisti erano: Francesco Pecoraro Lo stradone (Ponte alle Grazie), Francesco Permunian Sillabario dell’amor crudele (Chiarelettere), Andrea Pomella L’uomo che trema (Einaudi) e Nadia Terranova Addio fantasmi (Einaudi).
Luigi Ferrajoli, uno dei più autorevoli filosofi del diritto, professore emerito di Filosofia del diritto nell’Università Roma Tre, ha vinto il Premio Economia e Società con il libro Manifesto per l’uguaglianza (Laterza), perché “in un mondo in cui l’economia e le regole di mercato recitano il ruolo di produttori assoluti di scopi e valori ai quali sottomettere ogni anfratto della dimensione umana, esplodono disuguaglianze che non hanno precedenti nella storia e tracimano dall’ambito economico conquistando tutti i settori della vita morale civile e politica. Di fronte a un fenomeno tanto pervasivo, in cui la pura forza dell’avere succhia l’essere della persona nel silenzio della cornice pubblica, Luigi Ferrajoli osserva che il principio di uguaglianza è ormai un imperativo di ragione, oltre che un dovere morale e un obbligo giuridico, ed è tutt’altro che un’utopia: è la sola risposta realistica ad un mondo che è illusorio pensare possa restare così come è, in preda alle paure, alle insicurezze, ai razzismi, alle povertà, alle fragilità. Perché il “prezzo delle disuguaglianze” a lungo andare non sarà solo una società sempre più ingiusta, sarà la fine delle democrazie”.
Il Premio alla carriera, conferito nel 2018 al maestro della fotografia Ferdinando Scianna, quest’anno sarà attribuito alla musicista e ricercatrice etnomusicale Giovanna Marini che sabato 30 novembre alle ore 11.30 terrà una lectio magistralis dal titolo “Dalla campagna alla città”. È lei una delle figure che si distingue per “la complessità della sua ricerca, all'incrocio tra grandi ideali politici, ricerca etnologica e folkloristica, lunghe esperienze di insegnamento, un numero incalcolabile di concerti che hanno scandito una carriera proseguita al riparo delle mode senza mai indulgere ai facili richiami del mercato. Ballate come i "i treni di Reggio Calabria" sono entrate a pieno diritto nella lunga storia della canzone popolare italiana, contribuendo all'identità culturale e poetica della sinistra con la forza di un'autentica narratrice sempre pronta a mettersi in gioco nel calore dell'esperimento, in costante rapporto con un pubblico rinnovato di generazione in generazione”.
Ma c’è grande attesa per l’Evento Off: “L’Italia di Francesco Rosi”. Attento fin dalla sua nascita al valore etico della cultura e all’esercizio dello spirito critico, il Premio Sila ‘49 dedica quest’anno un omaggio a Francesco Rosi con un evento off: “Ciò che si agita dietro il sipario: l’Italia di Francesco Rosi”. Lunedì 2 dicembre, alle 19, al Cinema Modernissimo di Cosenza, Didi Gnocchi e Carolina Rosi, le registe del docufilm Citizen Rosi, dialogano con Luciana Castellina e Paride Leporace. A seguire, alle 20, la proiezione di Citizen Rosi (ingresso libero fino ad esaurimento posti) che arriva in sala con un’uscita evento il 18,19 e 20 novembre distribuito da Istituto Luce Cinecittà. Presentato come Evento Fuori Concorso all’ultima Mostra di Venezia Citizen Rosi ha ricevuto il Premio Pasinetti 2019.
L’opera per il manifesto di questa ottava edizione del Premio, che negli anni passati è stata realizzata da molti artisti fra cui Mimmo Paladino, Tommaso Cascella e Massimo Kaufmann, vede quest’anno la firma del giovane artista calabrese Massimo Sirelli. Eclettico e poliedrico, dopo un approccio alle arti visive influenzato dal mondo dei graffiti e della street art, Sirelli è il principale esponente italiano dell’upcycling applicato all’arte. È noto principalmente per la sua iniziativa Adotta un Robot, la prima casa di adozione di “Robot da compagnia” al mondo, tanto da essere infatti chiamato l’artista dei robot.