Arrestato il latitante Giuseppe Mancuso: era stato condannato per narcotraffico

Vibo Valentia Cronaca

Finita la latitanza per Giuseppe Mancuso, figlio di Pantaleone, detto “l’Ingegnere”, e fratello del collaboratore di giustizia Emanuele.

I Carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno infatti portato a segno due importanti operazioni nelle ultime 12 ore, arrestando a Seregno il presunto killer di Salvatore Battaglia (QUI) e successivamente l’esponente della ‘ndrina vibonese.

Il giovane dei Mancuso era latitante da mesi, dopo essere sparito da Nicotera, nel settembre 2018, approfittando degli arresti domiciliari concessi in seguito alla condanna a 11 anni e 6 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico nell’ambito dell’operazione denominata “Mediterraneo” (QUI).

SI NASCONDEVA A ZACCANOPOLI

Mancuso si nascondeva in una villetta alla periferia di Zaccanopoli, a casa di un insospettabile. Al momento dell’irruzione dei militari dell’arma, Mancuso è stato trovato in possesso di una pistola calibro 9 e soprattutto di un fucile di precisione a lunga gittata con munizionamento, 2 passamontagna e circa 9 mila euro in contanti.

L’ipotesi è che si stesse preparando un agguato e sul punto sono ancora in corso le indagini.

Oltre che per il latitante, le manette sono scattate per il proprietario dello stabile, Francesco Pugliese, 19 anni, di Zaccanopoli, e per la compagna Luisa Maria Borrome, 40enne della Repubblica Domenicana, con lui al momento dell'irruzione dei carabinieri. I due sono accusati di favoreggiamento e detenzione abusiva di armi. L'arrestato è stato già condotto nel carcere di Vibo Valentia dove dovrà scontare una pena residua di 5 anni e 4 mesi emanata dal Tribunale di Milano oltre che una misura cautelare nell’ambito dell'Operazione Mediterraneo.

(Notizia aggiornata alle 12.30)