Disabile torturato, ai domiciliari anche gli incensurati. Il Gip: “Assenza di pietà”
Tortura aggravata, violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata. Queste le accuse mosse a un 19enne, un 20enne e un 26enne raggiunti oggi da un provvedimento cautelare che li ha portati ai domiciliari ed emesso dal gip del Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura.
Si chiude dunque il cerchio intorno al gruppo accusato di aver torturato un anziano disabile e di averlo ripreso con i cellulari, episodio che la scorsa settimana ha già portato all’arresto di un ragazzo di 19 anni, S.A.E. (QUI)
Il Giudice delle indagini preliminari ha ritenuto le esigenze cautelari e per questo ha applicato i domiciliari, anche agli incensurati, sulla base della gravità dei fatti contestati.
Per il magistrato, inoltre, esiste un pericolo di reiterazione dei reati che sarebbe desumibile “dalla assoluta mancanza di freni inibitori e di rispetto della dignità della persona”, ma anche “l’assenza di sentimenti di umana pietà nei confronti dei più deboli – resi palesi dalle risate che nel video si sentono a conclusione dell’incursione notturna”.
Tutte circostanze che sono state valutate come elementi sintomatici di una “personalità allarmante ed incapace di tenere a freno gli istinti prevaricatori e violenti” da parte dei giovani arrestati.
Dai racconti è emerso che i tre ragazzi, insieme al 19enne, sarebbero entrati in casa della vittima, un signore con disabilità psicofisica che vive in evidente stato di abbandono e disagio sociale, e avrebbero iniziato prima a schernirlo, quindi a schiaffeggiarlo, percuoterlo e a scoprirlo ripetutamente dalle coperte che lo avvolgevano nel letto.
I giovani avrebbero poi ripreso tutta la scena con un telefonino, ed il video pubblicato sul profilo Instagram di uno degli arrestati di oggi, rendendo le atroci immagini visibili a tutti.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corigliano, che hanno portato avanti le indagini, hanno scoperto che queste azioni sarebbero state fatte in almeno due distinti episodi.
Il gip ha quindi affermato che queste azioni integrassero il reato di tortura sulla base degli accertamenti compiuti dai Carabinieri, ovvero dalle dichiarazioni rese da S.A.E. durante l’arresto, che ha di fatto confermato le sue responsabilità, ma anche dalle indicazioni sui presunti corresponsabili degli atti persecutori compiuti verso l’uomo, ma anche dal sequestro del telefonino di uno dei ragazzi e dalle informazioni rese da due degli indagati e dalla refertazione medica.
Per il giudice il gruppo avrebbe messo in atto un trattamento inumano e degradante per la dignità della vittima “che veniva circondata dai propri aguzzini, terrorizzata, schernita, schiaffeggiata, derisa, spinta in uno stato di confusione e disorientamento ed in più ripresa con dei filmati (poi diffusi in rete) in tali umilianti condizioni”.
Questo comportamento avrebbe fatto emergere un “disvalore sociale in quanto usato per mero gioco e divertimento” come dichiarato dagli stessi.
La stessa A.G. ha contestato ai tre anche il reato di violazione di domicilio in quanto è stata ritenuta pacifica, sulla base delle risultanze prodotte, la loro introduzione nell’abitazione della vittima contro la volontà di quest’ultima, desumibile anche dal fatto che gli autori avessero provato a nascondere il volto durante i pestaggi con delle sciarpe o altri indumenti.