Elezioni, Movimento24 agosto: “Abbiamo bisogno di un governatore disobbediente”

Calabria Politica

“La Calabria ha bisogno di un governatore disobbediente che, proprio come fanno i governatori padani, sappia imporre al Governo ed all’Unione Europea il diritto dei calabresi ad avere riconosciuti gli stessi servizi per qualità e quantità di tutti gli altri cittadini italiani proprio per come previsto dalla Costituzione Italiana. Sono queste le discussioni da fare altro che autonomie e regionalismi del diavolo”. È quanto scrive il Movimento 24 Agosto con Pino Aprile in merito alla figura che a gennaio verrà eletta.

Il movimento per questo motivo chiede ai “candidati sostenuti dai partiti nazionali” di “conoscere le azioni ed i programmi che intendono attuare per tutelare gli interessi dei calabresi e come intendono difendere i calabresi dalla voracità prenditutto del PUN (Partito Unico del Nord) che è ramificato in tutti i livelli burocratici e politici del paese. Un pun, che ricordiamo, è composto non solo dalla Lega, ma anche da buona parte degli esponenti meridionali di Pd,Fi,M5s,FdI i quali quando si tratta di votare a favore di Tav, Mose, Autostrade e Alta Velocità del Nord lo fanno senza batter ciglia senza mai essere presenti, invece, quando bisogna combattere per imporre interventi a difesa dei calabresi”.

Per i sottoscrittori la “Calabria ha bisogno di un Governatore ribelle che sappia imporre a Roma e Bruxelles l’applicazione in Calabria della Costituzione Italiana a tutela dei Calabresi. I candidati alla presidenza della Regione Calabria sono impegnati in questi giorni nei loro incontri e snocciolano ognuno i propri programmi e progetti per il futuro di questa Regione”.

E non solo, perché ai candidati chiede “la capacità” da parte dei quattro candidati di “dire no alla disarticolazione dello Stato Italiano attraverso il regionalismo differenziato”. Il movimento si dice stanco di “vedere governatori calabresi che accettano gli zeri al sud obbedendo ai partiti nazionali e che svendono i diritti dei cittadini calabresi sui tavoli romani”.