Discarica di Columbra, Barbuto e Corrado: “Regione noncurante”, Tar deciderà sul “blocco”
Il Tar della Calabria ha fissato per il prossimo 15 gennaio l’udienza per decidere sull’istanza di sospensione della ordinanza (la n° 246 del 7 settembre scorso) adottata dal Presidente della Regione Calabria (QUI) e che autorizza la società privata Sovreco Spa, del gruppo Vrenna di Crotone, a proseguire, in via d’urgenza e “senza soluzione di continuità”, nella coltivazione dell’attuale discarica per i rifiuti non pericolosi, nelle more dell’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio e comunque fino al prossimo al 30 di giugno ovvero sino al raggiungimento della volumetria di 120mila tonnellate di rifiuti conferiti.
Ne danno notizia le parlamentari Cinquestelle Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado che avevano dato mandato, negli scorsi mesi, all’avvocato Luigi Morrone affinché si costituisse a loro nome nel contenzioso promosso dall’Associazione Pro Papanice (QUI) e pendente dinnanzi al Giudice amministrativo di Catanzaro, sostenendo le ragioni dei cittadini e delle comunità interessate e chiedendo l’annullamento del provvedimento della Regione ritenuto “illegittimo, dannoso e lesivo della salute pubblica e dell’ambiente”.
In particolare le due parlamentari sostengono come, nel caso specifico, “l’ennesima ordinanza ‘contingibile ed urgente’ , oggi impugnata certifichi esclusivamente l’incapacità della Regione Calabria a gestire con mezzi ordinari il ciclo dei rifiuti e che proprio tale incapacità debba essere considerata, pertanto, il solo ed esclusivo presupposto che ha determinato l’adozione in 5 anni di ben 12 ordinanze dello stesso tipo ritenute, con tutta evidenza, uno strumento comodo e sbrigativo per evitare di assumersi le proprie responsabilità.”
Uno strumento, sempre secondo Barbuto e Corrado “che ufficialmente dovrebbe tamponare una situazione di emergenza in tema di salute e ambiente ma che, nei fatti, ha tamponato fino all’ultimo la totale insipienza ed inadeguatezza degli amministratori regionali”.
Per le due Pentastellate, ciò che ferisce particolarmente “è l’assoluta noncuranza dimostrata dal Presidente della Regione per le legittime rimostranze delle comunità interessate come Papanice e Cutro, considerate solo un fastidioso ostacolo sulla trionfale via dell’ennesima ordinanza adottata, peraltro, senza audire gli organi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone circa l’impatto dell’ampliamento sulla salute della popolazione locale di cui evidentemente non ritiene sia necessario occuparsi”.
Barbuto e Corrado si dicono dunque dalla parte parte dei cittadini, il che, sostengono, debba “tradurre le proprie parole in fatti concreti” e per questo hanno deciso un loro intervento al Tar per sostenere i cittadini di Cutro e di Papanice assicurando inoltre che questo non sarò “che l’ultima di una serie di iniziative che ci hanno visto a fianco degli stessi per sostenerne con forza le ragioni e le istanze”.
Tra queste iniziative anche un esposto presentato alla Procura della Repubblica pitagorica e una interrogazione presentata il 30 settembre scorso presso la Camera dei Deputati.
Le due parlamentari Grilline si augurano quindi che si apra al più presto per la Regione Calabria “una nuova era. Quella – puntualizzano - di una attività amministrativa ispirata realmente all’interesse pubblico e non più all’interesse di pochi come si è verificato negli ultimi anni e come si verifica ogni qual volta non si abbia un reale progetto di sviluppo per la propria terra, ma solo l’esigenza di continuare a creare ed irrobustire reti clientelari presso le quali passare all’incasso in occasione delle competizioni elettorali”.