Nuova sede per il Csi di Reggio. Attività nel bene confiscato al re del videopoker
Il Csi ha fatto “straich”. Dal 15 gennaio le attività del Centro Sportivo Italiano provinciale avranno una nuova casa: il bene confiscato al re dei videopoker, Gioacchino Campolo, è affidato all’Arci con cui il Csi ha siglato un partenariato educativo.
Dal centro del gioco d’azzardo in Città a luogo dello sport come evangelizzazione: un passaggio storico reso possibile grazie al lavoro di rete del network “Alleanze educative” che arricchirà la già preziosa e variegata proposta dell’ex bowling sottratto alla ‘ndrangheta. Il Csi aprirà le sue “porte” il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19 con un mare di iniziative: laboratori formativi, incontri organizzativi e momenti istituzionali alla presenza di volontari, operatori e atleti degli oratori reggini.
“Siamo orgogliosi di presentare una partnership che ci impegna nella valorizzazione positiva di un bene confiscato alla ndrangheta - afferma il presidente del Csi, Paolo Cicciù- vogliamo accogliere l’appello lanciato dal sostituto procuratore di Reggio Calabria, Stefano Musolino che chiama ciascuno di noi alla corresponsabilità principalmente educativa verso il nostro territorio e i nostri giovani. Per questa opportunità ringraziamo l’Arci: è stato facile sedersi e darsi degli obiettivi comuni. Non è un fatto scontato in questa Città per cui, questo, va evidenziato”.
La nuova casa del Csi si trova, all’interno del bene gestito dall’Arci Reggio Calabria, in via Emilio Cuzzocrea, di fronte all’ingresso dell’Istituto Scolastico “Panella-Vallauri”. Un nuovo spazio in città dove far incontrare legalità e speranza al servizio dei ragazzi.