Associazione mafiosa: arresti e sequestri in Sicilia, fatture false emesse a Reggio
Su delega della Procura Distrettuale, i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania e la, Nucleo di Polizia Economico Finanziaria Guardia di Finanza, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di del capoluogo siciliano, nei confronti di 23 persone e nelle province di Catania e Trapani.
I coinvolti nell’inchiesta, denominata operazione “Vento di Scirocco”, dovranno rispondere dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan mafioso dei Mazzei, meglio noti come i “carcagnusi”, e con il metodo mafioso.
Sequestrati anche beni per circa 20 milioni di euro tra i quali quote societarie o la titolarità di 10 imprese commerciali (titolari, tra l’altro, di 7 distributori stradali), 8 fabbricati, un terreno, un motoveicolo e 6 rapporti bancari.
Secondo gli inquirenti sarebbero stati movimentati dei prodotti petroliferi con delle false dichiarazioni d’intento che provenivano, fino al 2016, dalla “Pinta Zottolo Spa” di Mazara del Vallo, e successivamente, fino al 2018, da depositi fiscali e commerciali situati nelle provincie di Trapani, Palermo, Ragusa e Reggio Calabria, emittenti di fatture false per circa 100 milioni di euro.