Giovane Italia. La Città di Crotone avrà una strada dedicata ai Martiri delle Foibe

Crotone Attualità

In occasione del "Giorno del Ricordo", istituito nel 2004, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, celebrato il 10 Febbraio; la Federazione Provinciale Giovane Italia Crotone esprime soddisfazione per la decisione presa dalla Giunta comunale, con Delibera di giunta N°42 del 10 Febbraio 2010, di accogliere la nostra richiesta di dedicare una via della città ai Martiri delle Foibe che andrà a sostituire Largo Spiaggia delle Forche. “L’aver scelto di ricordare i Martiri delle Foibe con l’intitolazione di una strada anche qui a Crotone - – dichiara Fabrizio Zurlo, Presidente del Circolo cittadino Giovane Italia – è un gesto ammirevole. L’Italia per 60 anni ha voluto dimenticare: ha voluto dimenticare la politica; la storia; la scuola fino a quando, nel 2004, il Parlamento italiano ha voluto porre rimedio alla congiura del silenzio istituendo il "Giorno del Ricordo". "È stato un periodo drammatico, la più grande tragedia che ha colpito il popolo italiano– dichiara Umberto Caputo, Dirigente regionale Giovane Italia. Per questo è giusto ricordare; per dovere nei confronti di chi ha subito atroci umiliazioni e affinché il ricordo non sia confinato alle sole associazioni degli esuli. L’auspicio è che testimonianze come quelle di una strada dedicata al ricordo possano servire da monito alle giovani generazioni, affinché possa maturare in loro la cultura della memoria, della tolleranza, della libertà e della pace". "È una gioia immensa per tutti i militanti della Giovane Italia – dichiara Fabio Federico Presidente Provinciale Giovane Italia Crotone -. Ringrazio l’Amministrazione comunale per aver accolto la nostra richiesta e per la sensibilità dimostrata. Significativo è il fatto che l’ufficializzazione sia avvenuta proprio nel giorno della ricorrenza del 10 Febbraio, Giorno del Ricordo. La finalità di questo gesto non è nell’avere una targa dove poter deporre una corona, ma piuttosto nella necessità di riconoscere, attraverso le istituzioni, le sofferenze di quelli che per troppo tempo sono stati considerati italiani di serie B, per ricordare le migliaia di innocenti uccisi, torturati e massacrati dall’odio comunista".