L’Anioc ha ricordato gli internati nei campi nazisti
Hanno ricordato gli internati nei campi nazisti i soci dell’Anioc (Associazione nazionale insigniti onorificenze cavalleresche) della delegazione di Crotone. Dopo la messa a ricordo del tenente Antonio Giannini e di tutti gli ex internati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti.
Giuseppe Crea, Delegato Provinciale di Crotone e Vice Delegato Regionale dell’ANIOC (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche), dopo brevi cenni sull’associazione, nata nel 1949, con lo scopo di unire tutti i cavalieri del mondo, in una sola famiglia al servizio della Chiesa, ha ringraziato il Capo di Gabinetto della Prefettura di Crotone Manuela Currà, tutte le autorità civili e militari, le associazioni e tutti i presenti. Ha ringraziato, pure, il rettore del duomo don Serafino Parisi per l’accoglienza dell’associazione nella Cattedrale, il coro della parrocchia e i ragazzi del catechismo, “che saranno i nostri futuri Cavalieri”.
Poi ha illustrato degli episodi di vita spiegato su alcuni ex Internati. “Oggi siamo qui – ha ricordato Crea - per ascoltare questa santa messa e per ricordare la morte dei sei milioni di ebrei, nei campi di sterminio nazisti, ma soprattutto per ricordare i nostri soldati Italiani, che non sono stati considerati da Adolf Hitler prigionieri di guerra, ma Imi (Internati Militari Italiani), senza il diritto di essere assistiti dalla Croce Rossa Internazionale, ma “dovevano morire di morte lenta, con poco cibo al giorno”. Dei seicentocinquantamila soldati Italiani internati, cinquantamila sono morti.
Tra questi c’era il nostro crotonese, Costantino Manica, morto il 21 febbraio del 1945, in un campo ad Hannover, a soli due mesi dalla liberazione dei campi di concentramento. Per volontà del fratello, nel 2002, le spoglie mortali di Costantino Manica sono ritornate da Hamburgo a Crotone. Ricordiamo anche l’ex internato, Giuseppe Perziano, morto il 28 gennaio 2016, il giorno dopo che ha ricevuto la medaglia d’onore. Perziano fu uomo di grande coraggio e innegabili virtù, fu ufficiale giudiziario ed aiutò molte persone bisognose.
L’ex internato Giovanni Giuseppe Criscuolo, morto il 19 dicembre 2016, il quale prima di morire, era solito trascorrere la vigilia del Santo Natale con la famiglia Crea, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, per ricordare che, in quello stesso giorno del 1944, alle ore 17.00, Claudio Crea, gli aveva salvato la vita, dandogli da mangiare e procurandogli maglie e calze di lana, necessari ad affrontare le asprezze dell’inverno nella prigionia. Infine il tenente Antonio Giannini, internato assieme a mio Padre nel campo di Wietzendorf nel 1943, uomo amorevole e di molta stima, devoto sia alla patria che alla sua famiglia, va la nostra riconoscenza e benevolenza. Proprio, alla fine della santa messa consegneremo, alla sua memoria, un attestato di merito alla sua famiglia. Io – ha continuato il Delegato ANIOC - sono stato nel campo di Auschwitz in Polonia, dove è stata deportata Anna Frank e dopo a Bergen Belsen nella Bassa Sassonia in Germania, dove è morta Anna Frank.
Il campo di Bergen Belsen, si trova a pochi chilometri da quello di Fallingbostel, dove l’intelligenza Italiana si è dimostrata superiore a quella tedesca, perchè in quel campo gli italiani, sono riusciti a costruire Radio Caterina, con la quale ogni giorno a mezzanotte si collegavano con Radio Londra per ricevere il bollettino di guerra. Quando i tedeschi hanno sospettato qualcosa, ma senza trovare niente, hanno deciso di trasferire gli internati italiani al campo di Wietzendorf. Nonostante siano stati perquisiti nudi, sono riusciti a trasferire la radio nel campo e ricevere ogni notte il bollettino di guerra da Londra”.
La messa, in ricordo degli ex internati, è stata officiata, nella Cattedrale di Crotone, dal molto reverendo don Serafino Parisi, rettore del Duomo. Il rettore, assieme al diacono e ai chierichetti, onorati dalla Dama Michelina De Franco, Dama Rosalba Zumpano, Carlo Luigi Crea, Nicola Facente, Pilade Liotti e Vincenzo Astorino, con il mantello dell’associazione, sono stati accompagnati in processione dalla sacrestia fino all’altare, percorrendo la navata centrale.
Don Serafino Parisi, nell’omelia, dedicata alla “Memoria”, ha ricordato a tutti e, in modo particolare ai ragazzi, che la speranza degli ex internati era la preghiera e pregavano molto, specie quando uno di loro stava per morire, sapendo che ad aspettarlo in paradiso c’era il nostro buon Gesù. Ha concluso con una frase del libro “La Notte” di Elie Wiesel, “Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volate di fumo sotto un cielo muto”.
Alla fine della messa, dopo la lettura della preghiera agli ex internati, da Michelina De Franco, sono stati consegnati due attestati: Manuela Currà, In rappresentanza dello Stato italiano, ha consegnato quello alla memoria dell’ex internato tenente Antonio Giannini, alla famiglia Giannini e al molto reverendo don Serafino Parisi. Le dediche degli attestati sono state lette da Rosalba Zumpano.