Operazione Euno. ASeCo: “una macchia sulla comunità calabrese dei senegalesi”
“Grande rammarico per la macchia sulla comunità senegalese calabrese”. È quanto afferma Ibrahima Deme Diop, Presidente di ASeCo e Coordinatore delle Associazioni di Senegalesi in Calabria, in seguito all’operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria dello scorso 8 gennaio, eseguita sotto il coordinamento della Procura di Palmi, che ha visto coinvolti cittadini africani e italiani per condotte relative all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.(QUI)
“Il CASCA sostiene quotidianamente l’importanza della legalità e ribadisce il suo pieno sostegno al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura.” Precisa Ibrahima Deme Diop, che aggiunge: “Il CASCA chiede alle sorelle e ai fratelli senegalesi di condurre la propria vita nella piena legalità e di partecipare attivamente al processo di costruzione di una società inclusiva e democratica, che garantisca le libertà individuali e collettive nel rispetto delle regole, mai dimenticando che il nostro percorso nella terra che ci ospita deve tendere a conquistare diritti e libertà, consapevoli che dobbiamo sempre rispettare doveri e responsabilità.”
“Un buon immigrato senegalese – chiarisce il Presidente di ASeCo - è un cittadino nello stesso tempo libero e responsabile delle proprie azioni, giacché non c’è libertà senza responsabilità. Oggi la nostra dignità e l’immagine della nostra integrità etica sono messe a dura prova, poiché in un contesto in cui le generalizzazioni e le strumentalizzazioni rischiano di guidare il pensiero dominante, le azioni di pochi singoli vengono imputate a intere comunità, con la conseguenza di fomentare la discordia sociale e minare la credibilità di quei tanti che con impegno, responsabilità e serietà conducono la propria vita familiare, sociale e lavorativa nel pieno rispetto delle regole e delle persone.”
“Il CASCA – aggiunge Diop - invita a ricordare ogni giorno a noi stessi che le nostre singole azioni hanno conseguenze anche sui nostri fratelli e le nostre sorelle e pertanto ribadisce l’importanza di ispirarsi sempre alle regole di condotta che ci contraddistinguono, l’amore e la fierezza, la resistenza allo sforzo, il culto dell’eccellenza nel lavoro, il tutto in un quadro che inglobi il rispetto delle regole di questo paese, il rispetto della disciplina che ci indica il nostro credo religioso e la consapevolezza della responsabilità nella conduzione delle relazioni con le sorelle e i fratelli italiani.”
Il Coordinatore delle Associazioni di Senegalesi in Calabria prosegue precisando che “La comunità senegalese in Calabria coglie ogni singola opportunità offertale per lavorare alla costruzione di una reale integrazione credibile e duratura e ha avviato percorsi di collaborazione con fiducia e stima con le forze dell’ordine e la magistratura che hanno permesso di poter impiegare cittadini senegalesi in vari uffici pubblici calabresi come mediatori culturali. L’appuntamento con il futuro passa attraverso la costruzione di un cittadino responsabile all'interno della società che lo ospita e per questo cerchiamo nel nostro piccolo di contribuire a delineare una coscienza di cittadino immigrato responsabile che si concretizzi in una disciplina che rinforzi il vivere insieme e acceleri i processi di inclusione sociale, poiché l’esperienza ci dimostra che la disciplina individuale e collettiva è un fattore di sviluppo, di crescita, di integrazione.”
“Ringraziamo il nostro fratello senegalese che, con grande coraggio e rispetto della propria dignità, ha denunciato gli abusi che hanno portato all’importante operazione dell’8 gennaio 2020 e gli esprimiamo la nostra vicinanza e la nostra piena disponibilità, auspicando che il suo sia un esempio che altri in condizioni simili decidano di seguire”, conclude il Presidente di ASeCo.