Gasolio agricolo: truffa e maxi evasione per oltre 23 milioni, 18 denunce
Scoperta dalla di Guardia di finanza Montegiordano una truffa sul gasolio agricolo e una maxi evasione di accise, Iva e imposte dirette, per oltre 23 milioni di euro mentre 18 persone sono state denunciate alla Procura di Castrovillari, in concorso tra loro, per sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa dei prodotti petroliferi, falso e truffa aggravata nei confronti dello Stato.
I finanzieri hanno concluso la complessa indagine, coordinata dalla Procura della città del Pollino, che ha messo in luce quello che si ritiene come un vasto ed articolato sistema di frode, che avrebbe fatto capo ad un imprenditore calabrese che opera nel settore della compravendita di prodotti petroliferi e che, avvalendosi sia di prestanome (persone e società) che di false licenze fiscali, sarebbe riuscito ad acquistare gasolio agevolato e poi a rivenderlo a clienti senza in necessari requisiti di legge, in quanto mai richiesti agli organi preposti.
Le indagini sono partite da un controllo su strada durante il quale è stata sequestrata un’autobotte che trasportava, con documentazione falsa, circa 18mila litri di gasolio agevolato ad uso agricolo (QUI).
Ricostruiti dalla Gdf tutti gli acquisti e le vendite di gasolio agricolo intercorse tra le varie società implicate nel presunto sistema di frode.
Per sviare gli eventuali controlli delle autobotti in transito, la venivano così utilizzati documenti di trasporto (i DAS) riportanti dati falsi, ma avvalendosi di licenze fiscali costituite ad hoc. Il gasolio trasportato, infine, veniva commercializzato al dettaglio, senza che per il prodotto fosse stata assolta l’accisa e rivenduto quindi ad un prezzo inferiore a quello della ordinaria commercializzazione.
L’attività investigativa è stata svolta anche mediante successivi accertamenti bancari. Per il periodo dal 2012 al 2016, a fronte di oltre 17 milioni di litri di gasolio ceduti, è stata quantificata un’evasione d’imposta (accisa) pari ad oltre 8 milioni. La conseguente attività di verifica fiscale ha permesso di ricostruire redditi non dichiarati per oltre 15 milioni di euro e di accertare un’Iva evasa per oltre 3 milioni.