Anno giudiziario, Introcaso denuncia grave carenza d’organico a Paola
Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Catanzaro il presidente della Corte d’Appello Domenico Introcaso ha tracciato le linee del percorso da seguire per il 2020.
“Il nostro compito, l’ufficio di tutti i giudici – ha detto Introcaso – nei rispettivi ruoli ordinamentali è in coerenza con l’affermazione del primato della giurisdizione. Le recentissime, gravissime vicende che hanno porto i nostri uffici ad ingiusta gogna mediatica, hanno creato un clima di riflessione, dubbio, sfiducia nella società calabrese. Così come fonte di riflessione, dubbio è il fenomeno qualificato come populismo giudiziario, per cui i magistrati vengono individuati come masaniello o savonarola”.
Parole pesanti seguite da una riflessione sul processo da intendere che si dimentica essere “una serie successiva e tipizzata di atti di bilanciamento e verifica dell’esercizio corretto della potestas del magistrato operante”. E ancora: “Le analisi e le conclusioni affrettate espresse dai media nella logica del qui ed ora – ha concluso Introcaso -risiedono nella sconoscenza del sistema del processo, dei ruoli, delle iniziative, delle domande e dell’accoglimento o meno di esse, nella centralità della validazione del giudice, con tutti i controlli di democrazia attivati, con e nel processo”.
Nel distretto di Catanzaro gli uffici “in maggiore sofferenza sono quelli di Paola (46% di scopertura), Castrovillari (40%), Catanzaro (26%)”. - Ha reso noto Domenico Introcaso, nella sua relazione evidenziando che “il tribunale distrettuale, per vero, e in particolare gli uffici Gip/Gup e riesame, presentano segni di preoccupante criticità riconducibili alla scopertura del 30% del primo ufficio e all’afflusso di affari il secondo”. Il presidente della Corte d’appello si è poi soffermato anche sull’impatto della recente maxi-operazione anti-‘ndrangheta, “Rinascita Scott”, condotta dalla Dda guidata dal procuratore Nicola Gratteri.
“Va ricordato che il 19 dicembre 2010 era eseguita una misura cautelare personale nei confronti di 334 indagati per reati associativi, 416 bis codice penale. L’ordinanza di cautela annovera 12.500 pagine e si fonda su acquisizioni indiziarie compendiate in circa un milione di fogli.
Il presidente del Tribunale di Catanzaro – ha rilevato Introcaso – prospettava il prevedibile collasso del settore Riesame: si è posto rimedio con l’applicazione infradistrettuale di tre magistrati, Va dato poi atto della sensibilità della settima commissione del Csm che ha promosso l’applicazione extradistrettuale di 4 magistrati in regime privilegiato”. Secondo Introcaso, infine, “malgrado le enormi criticità, per così dire endemiche, la risposta della giurisdizione penale nei tribunali è stata soddisfacente. Nell’anno 2018 si è registrata una “clearance rate” favorevole per tre uffici, prossima a 1 per altri 2, negativa per gli altri 2, un lieve miglioramento per l’anno 2019 primo semestre”.