La “mutua assistenza” tra Camorra e ‘Ndrangheta, al centro il business della droga: 33 arresti
Un accordo di “mutua assistenza”, un patto - per gestire il traffico internazionale di droga tra Spagna e Italia - tra due gruppi criminali, l’uno vicino alla camorra campana e l’altro alla ‘ndrangheta calabrese.
È quanto emergerebbe dalle indagini che hanno portato stamani ad una vasta operazione, chiamata in codice “Akhua”, nel corso della quale i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, in collaborazione con i colleghi dei Comandi competenti territorialmente e della Guadia Civil iberica, hanno eseguito un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 33 persone che sono ritenute appartenere, appunto, alle due diverse associazioni, interconnesse tra loro nel settore del narcotraffico.
Il blitz è scattato all’alba di stamani tra Roma, Napoli, Cagliari, Oristano, Reggio Calabria e Varese e in Spagna, su ordine del Gip del tribunale della Capitale e su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale.
SEQUESTRATI 130 CHILI DI DROGA E 10 DI ESPLOSIVO
Le accuse contestate a tutti e a diverso titolo sono di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio di droga, aggravate dall’uso delle armi.
Il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze acquisite dai militari del Nucleo Investigativo di via in Selci nell’ambito delle indagini che hanno portato all’arresto in flagranza di reato di 13 persone e di sequestrare complessivamente circa 3 chili di cocaina, 72 di marijuana e 55 di hashish ma anche 10 chili di esplosivo; un fucile calibro 12; un revolver a salve modificato; tre carabine; 1.648 cartucce (calibro 9x19, 9x21 e 347) e una somma in contanti di 30 mila euro.
Contestualmente, i Carabinieri di Roma stanno eseguendo una misura cautelare che prevede la sospensione dal pubblico ufficio nei confronti di un Ispettore della Polizia di Stato, in servizio nella Capitale, accusato di aver effettuato degli accertamenti nella Banca Dati SDI per agevolare le attività illecite del gruppo.
Sequestratati, preventivamente, e sempre ordine del Gip dio Roma, beni che si ritiene siano stati utilizzati per commettere dei reati o comunque acquisiti con proventi considerati illeciti, il tutto del calore totale di circa 1 milione di euro.
Undici chili della droga sono stati scoperti in un box e in un’auto a Montesacro. Durante un normale controllo del territorio i militari hanno notato due ragazzi uscire da un garage e che alla vista della pattuglia hanno subito cambiato strada.
L’ALLEANZA E LE ROTTE DELLO STUPEFACENTE
Un atteggiamento considerato sospetto che ha portato i carabinieri ad effettuare una perquisizione ritrovando addosso ad uno dei due un mazzo di chiavi del garage da cui erano usciti e dell’auto che era parcheggiata nelle vicinanza.
I due gruppi, inoltre, sebbene operassero distintamente nel traffico internazionale di droga, sarebbero state solite prestarsi sostegno vicendevolmente ed in caso di bisogno. Un a specie di “alleanza” sancita dalle stesse rotte che venivano usate per fornirsi dello stupefacente.
Secondo gli inquirenti camorra e ‘ndrangheta avrebbero diviso per anni le piazze di spaccio a Roma “siglando” un accordo di collaborazione. Le due consorterie sarebbero capeggiate da Vincenzo Polito e Francesco Filippone, legati alla ‘ndrina di Rosarno in Calabria, e Salvatore e Genny Esposito, collegati invece con il gruppo camorristico dei Licciardi di Secondigliano a Napoli.
LA SPARTIZIONE DELLE "PIAZZE "
Una delle organizzazioni, con a capo Polito, oltre a rifornire le zone del Trullo e di Casalotti, avrebbe poi inviato mensilmente più 20 chili di cocaina in Sardegna. L’altro gruppo, con a capo i fratelli Esposito, Genny e Salvatore, si sarebbe occupato del rifornimento delle piazze di San Basilio e di Ponte Milvio, dove in particolare avrebbe stretto un accordo con il gruppo degli albanesi.
L’organizzazione dei calabresi per gli investigatori avrebbe gestito il giro della cocaina, mentre la parte legata alla camorra si sarebbe preoccupata dell’hashish.
L’operazione conclusa oggi, insomma, dimostrerebbe quanto sia centrale la capitale considerata come lo snodo del traffico internazionale di droga oltre che una delle piazze dello spaccio più fiorenti in Europa per quanto riguarda la diffusione della cocaina.
(aggiornata alle 13:49)