‘Ndrangheta e narcotraffico internazionale, decine di arresti in Italia, Stati Uniti, Spagna e Olanda
Una maxi-operazione contro la ‘ndrangheta ed il narcotraffico internazionale è in corso tra Italia, Stati Uniti, Spagna ed Olanda.
Decine di persone sono state arrestate dai carabinieri, grazie ad indagini dirette dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria che, con la collaborazione della DCSA e dell’Agenzia delle Dogane, hanno consentito il sequestro di centinaia di chili di cocaina destinata alle cosche calabresi per essere commercializzata nel territorio nazionale ed all’estero.
Accertati i rapporti della ‘ndrangheta con il Cartello del Golfo messicano ed i cartelli colombiani che controllano il traffico di cocaina verso gli USA e l’Europa, le modalità di importazione ed il riciclaggio dei narcoproventi sono stati provati ora, documentando gli accordi tra le cosche per il controllo dell’area portuale di Gioia Tauro per l’introduzione e la distribuzione della droga.
Grazie al costante sostegno della Procura Nazionale Antimafia e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, sono stati individuati in diversi Paesi i referenti della ‘ndrangheta, che oggi sono stati arrestati in esecuzione di mandato di arresto a fini estradizionali dalle forze di polizia statunitense, spagnola ed olandese.
Le indagini hanno individuato anche gli assetti di vertice delle principali cosche della zona jonico-reggina.
L'operazione, denominata "Crimine 3", è la naturale prosecuzione dell'attività Crimine - che il 13 luglio dello scorso anno ha portato all'esecuzione di 304 provvedimenti cautelari ed ha permesso di delineare l'esistenza dell’organizzazione di 'ndrangheta con base strategica nella provincia di Reggio Calabria e ramificazioni attive sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, che all'estero - e dell'operazione Crimine 2 che lo scorso 8 marzo portò alla cattura di altri 41 soggetti che comprendevano i "locali" di 'ndrangheta di tutto il mondo.
Con questa operazione spiegano dal comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria "si è delineato l'assetto strategico delle 'ndrine calabresi che gestiscono il narcotraffico in tutto il mondo con diverse strutture. Tra le figure più importanti arrestati oggi, c'è anche Domenico Oppedisano "capo Crimine" e capo indiscusso della "provincia" organo supremo di controllo delle 'ndrine di tutto il mondo già arrestato lo scorso anno ed attualmente detenuto in un carcere siciliano.
I particolari della vasta operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e dai carabinieri, alle ore 10.30.
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Aggiornamento ore 8:02 | Gli arresti dei Carabinieri hanno interessato la Calabria, la Sicilia, il Lazio e la Lombardia; 5 trafficanti localizzati in Spagna ed Olanda sono stati raggiunti da un mandato di arresto europeo. E’ stato inoltre richiesto l’arresto a fini estradizionali di ulteriori 3 soggetti, già localizzati in Colombia, Venezuela e Stati Uniti.
L’operazione odierna corona una vasta indagine del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria contro la ‘ndrangheta ed il narcotraffico internazionale, già concretizzatasi in due interventi del settembre 2008 e del luglio 2010. La prima fase, avviata nel febbraio 2008 (Operazione Solare), in collaborazione con la D.E.A., in direzione di una struttura transnazionale dedita al traffico di cocaina, metamfetamine e cannabis tra il Sud America, il Nord America e l’Europa, aveva documentato le proiezioni statunitensi della cosca Aquino-Cooluccio che, attraverso una componente radicata a New York (Stati Uniti), si riforniva di narcotico dal Cartello del Golfo e dalle squadre di mercenari paramilitari dette Los Zetas, egemoni in Messico.
Aggiornamento h 9:38
L’operazione Crimine 3 è stata svolta anche in collaborazione con la DEA statunitense e la DCSA, ed ha delineato compiutamente la struttura del cartello calabrese implicato nel narcotraffico, costituito da un consorzio tra le cosche Jerino’ di Gioiosa Jonica (RC), Aquino di Marina di Gioiosa Jonica (RC), Bruzzese di Grotteria (RC), Pesce di Rosarno (RC) e Commisso di Siderno (RC), nonché da soggetti collegati alla Cosa Nostra siciliana, ed in particolare alla famiglia di Carini (PA), alcuni dei quali recentemente rientrati in Italia dopo un lungo esilio negli Stati Uniti, determinato dalla guerra di mafia degli anni ’70 - ’80. Proprio negli Stati Uniti si erano peraltro coagulati gli interessi delle componenti siciliane e calabresi, rappresentati oltreoceano dall’indagato Roccisano Vincenzo, broker degli Jerinò, degli Aquino e dei Commisso.