Operazione Cenide. Tornano liberi vertici della “Caronte&Tourist”

Reggio Calabria Cronaca

I vertici della Caronte&Tourist, la società privata che gestisce il servizio di traghettamento nello Stretto di Messina, sono tornati in libertà. La motivazione del gip è quella dell’“affievolimento delle esigenze cautelari”. Il Giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Valentina Fabiani, col parere conforme dei sostituti procuratori Walter Ignazitto e Giovanni Gelso, ne ha così disposto il divieto di dimora nel comune di Villa San Giovanni.

Il presidente e l’amministratore delegato dell’azienda, rispettivamente Antonino Repaci, di 78 anni, e Calogero Fimiani, di 54, tornano dunque in libertà.

I due erano stati arrestati e messi ai domiciliari lo scorso 18 dicembre nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, denominata Cenide, con le accuse, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato (QUI).

Tra gli undici arrestati in tutto, all’epoca, anche il sindaco di Villa, Giovanni Siclari (QUI), tornato in libertà anche lui il 10 gennaio. Per l’accusa, la Caronte&Tourist avrebbe condizionato le decisioni del Comune villese, consentendo alla società di avviare i lavori per la realizzazione di una nuova biglietteria con l’utilizzo di un terreno, di proprietà dell’Anas, che non era ancora nella disponibilità dell'ente.