Inchiesta “Rimpiazzo”: la Dda di Catanzaro chiede il processo per 57 indagati

Vibo Valentia Cronaca

La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 57 indagati coinvolti nell’inchiesta “Rimpiazzo(QUI) che, il 9 aprile del 2019, ha portato a 31 arresti contro il clan dei Piscopisani.

Secondo quanto riporta la redazione di Zoom24, per la Procura distrettuale sarebbero stati Nazzareno Fiorillo, alias “Tartaro”, Salvatore Giuseppe Galati, alias “Pino il ragioniere”, Michele Fiorillo, alias “Zarrillo”, Rosario Battaglia, alias “Sarino”, Rosario Fiorillo, alias Pulcino, Raffaele Moscato e Giovanni Battaglia, in qualità di promotori e organizzatori, gli artefici del locale di Piscopio.

Tra gli indagati anche due finanzieri Mariano Natoli, 51 anni di Termini Imerese in provincia di Palermo e Giovanni Tinelli, 43 anni di Trieste.

I 57 INDAGATI

Il processo è stato richiesto per: Nicola Barba 68 anni di Vibo; Giovanni Battaglia 37 anni di Piscopio; Rosario Battaglia 36 anni di Piscopio; Giuseppe Brogna 62 anni di Piscipio; Salvatore Carnovale 42 anni di Vibo Valentia; Nazzareno Colace 56 anni di Vibo Valentia; Caterina Cutrullà 42 anni di Monzuno (Bologna); Domenico D’Angelo, 57 anni di Piscopio; Giuseppe D’Angelo 46 anni di Piscopio;

Francesco Alessandro D’Ascoli 49 anni di Vibo Marina; Angelo David 37 anni di Vibo Valentia; Stefano Farfaglia 37 anni di San Gregorio d’Ippona; Francesco Felice 27 anni di Piscopio; Nazzareno Felice 59 anni di Piscopio; Nicola Finelli 39 anni di Vibo Marina; Marco Fiorillo 32 anni di Piscopio; Michele Fiorillo 34 anni di Piscopio; Michele Fiorillo 33 anni di Piscopio; Nazzareno Fiorillo 55 anni di Piscopio; Pasquale Fiorillo 44 anni di Piscopio; Rosario Fiorillo 31 anni di Piscopio;

Ippolito Andrea Fortuna 60 anni di Vibo Marina; Maria Concetta Immacolata Fortuna 62 anni di Piscopio; Michele Fortuna 35 anni di Vibo; Sasha Rosario Andrea Fortuna 41 anni di Vibo residente a Monzuno (Bologna); Nazzareno Galati 31 anni di Piscopio; Salvatore Giuseppe Galati 56 anni di Piscopio; Giovanni Giardina 42 anni di Palermo; Benito La Bella 32 anni di Piscopio; Francesco La Bella 47 anni di Piscopio; Giuseppe Lo Giudice 41 anni di Piscopio; Mario Lo Iacono 39 anni di Vibo Marina;

Tommaso Lo Schiavo 59 anni di Piscopio; Luigi Maccarone 42 anni di Vibo; Cosmo Mancuso 71 anni di Limbadi; Pantaleone Mancuso 59 anni di Nicotera Marina; Raffaella Mantella 46 anni di Vibo; Michele Silvano Mazzeo 49 anni di Mileto; Giuseppe Merlo 46 anni di Piscopio; Saverio Merlo 42 anni di Piscopio; Raffaele Moscato 34 anni di Vibo Marina;

Mariano Natoli 51 anni di Termini Imerese (Palermo); Nazzareno Pannace 31 anni di Bologna; Francesco Popillo 35 anni di Bologna; Simone Prestanicola 42 anni di Vibo; Francesco Romano 34 anni di Briatico; Gaetano Rubino 40 anni di Ficarazzi (Palermo); Pierluigi Sorrentino 30 anni di Vibo Valentia; Michele Rinaldo Emilio Staropoli 64 anni di Piscopio; Michele Suppa 26 anni di Vibo;

Francesco Tassone 43 anni di Vibo; Annarita Tavella 33 anni di Vibo Valentia; Gianluca Rosario Tavella 50 anni di Vibo; Giovanni Tinelli 43 anni di Trieste; Salvatore Vita 45 anni di Vibo Marina; Leonardo Domenico Vacatello 51 anni di Bivona; Luigi Francesco Zuliani 49 anni di Piscopio.

Secondo le ipotesi accusatorie il clan dei Piscopisani sarebbe stato un clan in ascesa, con l’ambizione di competere, fino a voler sostituire la cosca Mancuso di Limbadi, una delle più agguerrite del panorama mafioso calabrese, egemone sulla provincia Vibonese, ma come ha chiarito il procuratore Gratteri nel corso della conferenza stampa sugli arresti: “La cosca dei Piscopisani è un clan violento, solo apparentemente minore rispetto al clan Mancuso di Limbadi”.

Adesso la parola passa al gup del Tribunale di Catanzaro che ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 23 marzo, dove nel contraddittorio tra accusa e difesa, (rappresentata tra gli altri dai legali Diego Brancia, Sergio Rotundo, Giambattista Puteri, Francesco Calabrese, Annalisa Pisano, Giuseppe Di Renzo, Francesco Muzzopappa), deciderà se accogliere la richiesta della Procura di processare i 57 indagati.