Operazione Rimpiazzo. Scattano i sigilli per il “tesoretto” dei Piscopisani

Vibo Valentia Cronaca

Due milioni e mezzo di euro. A tanto ammonta il “tesoretto” sequestrato stamani (QUI) dalla squadra mobile di Vibo Valentia a sette delle persone coinvolte nell’inchiesta “Rimpiazzo” (QUI), l’operazione che - nell’aprile dello scorso anno - aveva inferto un duro colpo alla gruppo emergente della ‘ndrangheta locale, il cosiddetto clan dei Piscopisani.

Un altro, di colpo, quello messo a segno stamani, con la polizia che tra Vibo, Catanzaro e Bologna, ha apposto i sigilli - con la finalità della confisca - a quote societarie, attività commerciali e immobili, per un totale stimato, come dicevamo, in quasi un quarto di milioni.

I sequestri sono così scattati alle quote della “Ritadele sas”, ritenute riconducibili a Giovanni Battaglia, 37enne vibonese attualmente detenuto; a numerosi fabbricati e terreni e all’intero patrimonio aziendale della “Brogna Auto”, nel capoluogo, di proprietà di Giuseppe Brogna, 62enne anch’egli detenuto.

Ed ancora, ad un appartamento e a diversi terreni a San Gregorio d’Ippona, considerati riconducibili a Stefano Farfaglia, 37 anni di Vibo (detenuto); ad alcuni fabbricati e l’intero patrimonio aziendale del panificio “San Pio”, a Ionadi, riconducibile invece a Nazzareno Fiorillo, 65enne (detenuto); diversi appartamenti tra le province di Vibo e di Bologna ed intestati a Maria Concetta Immacolata Fortuna, 62enne di Piscopio; al “Baretto” di piazza San Michele, a Piscopio, di proprietà di Nazzareno Galati, 31enne del capoluogo; infine, al locale “Mamma non vuole” di piazza Morelli a Vibo, di proprietà di Benito La Bella, 32 enne al quale sono stati sequestrati anche un’auto di proprietà e un appartamento.

Il provvedimento di oggi, emesso in via d’urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, si inserisce come dicevamo nell’inchiesta Rimpiazza andando a colpire soggetti già raggiunti, lo scorso 9 aprile, da un ordine di arresto in carcere (QUI) ed indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, favoreggiamento personale, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, traffico e spaccio di stupefacenti e intestazione fittizia di beni. Reati tutti aggravati dal metodo mafioso.