Saracena festeggia nonno Domenico per i suoi cento anni
«Per me è un'emozione incredibile perché non capita a tutti i sindaci di omaggiare concittadini che raggiungono simili traguardi di vita». Renzo Russo ha saluto così l'ingresso nella sala consiliare di Domenico Pugliese, nato il 2 marzo del 1920 a Saracena da Rosaria Mazzalupo e Saverio Pugliese. Un secolo di vita piena di avventure, successi e sofferenze, come la prigionia al tempo della seconda guerra mondiale che lo vide prigioniero in Libia ad opera degli inglesi che lo deportarono in Australia dove rimase in carcere per cinque anni.
Sposato con Elena Gallo dalla quale ebbe cinque figli (Saverio, Rosaria, Michele, Aldo e Antonello) che oggi insieme a nipoti e pro nipoti lo hanno festeggiato con grande affetto insieme alla comunità di Saracena è stato protagonista della vita cittadina per la quale rappresenta «un vero e esempio per le giovani generazioni - ha ricordato il Sindaco Russo - quale depositario di valori e rispetto per le istituzioni che non hanno eguali nella società moderna». Partito dal lavoro nei campi finì a servire i giovani nella scuola come bidello. E proprio la scuola lo ha salutato con la presenza degli studenti delle quinte classi che gli hanno dedicato una poesia che sintetizza le sue esperienze di vita.
Nella sua famiglia con lui vissero altri sei fratelli: Giuseppe, l'unico ancora in vita che lo ha accompagnato in questa giornata di festa, e poi Leonardo, Innocenzo, Chiara, Antonia e Innocenza, segno tangibile della forza e del bene che i suoi genitori gli hanno tramandato. Valori che lo hanno accompagnato nel corso della sua esistenza.
“Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada" ha fatto incidere l'amministrazione sulla targa ricordo che gli è stata offerta al termine della cerimonia per il suo secolo di vita celebrata nella sala consiliare del comune. «E tu - ha chiosato il primo cittadino - di strada ne hai fatta tanta portando con te un bagaglio di esperienze che sono come un libro aperto sulla storia». A salutarlo con alcuni pensieri anche la Pro Loco Sarucha, con la presidente Elisa Montisarchio, ed i giovani del servizio civile di Saracena.