Dalla lite verbale alla pistola: 33enne di Ionadi condannato per aver ferito il cognato
Tre anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti dal gup del Tribunale di Vibo, Marina Russo, a Pasquale Massaria, ristoratore 33enne di Ionadi accusato per aver ferito a colpi d’arma da fuoco il cognato, Alessandro Musumeci, anche lui 33enne, di Vibo Marina.
La vicenda risale alla scorsa estate. Era il pomeriggio del 2 luglio quando per una lite scoppiata tra i due uomini, presso l’abitazione di Musumeci, nella zona industriale di Ionadi, è stata sfiorata la tragedia nel momento in cui è saltata fuori una pistola (QUI)
Le indagini svolte nell’immediatezza hanno portato la Squadra Mobile a ricostruire la dinamica dei fatti. Gli investigatori sono così arrivati a Massaria, che era nascosto nella mansarda di proprietà di uno zio, raggiunta da grazie alla collaborazione di due cugini, poi denunciati insieme allo zio per favoreggiamento (QUI).
Per l'uomo era stata inizialmente ipotizzata l’accusa di tentato omicidio ma il giudice non è stato dello stesso avviso della Procura e ha derubricato il reato in lesioni volontarie.
Così il 33enne ha evitato una pena più pesante. Il pubblico ministero Filomena Aliberti aveva infatti chiesto nei suoi confronti la condanna a sei anni di reclusione.
In sede di convalida dell’arresto aveva ammesso le proprie responsabilità in ordine al ferimento al fianco destro del congiunto, a colpi di pistola, evidenziando come il movente fosse riferibile ad una serie di contrasti con la vittima che si trascinavano da qualche tempo. Avrebbe anche indicato il luogo in cui si era disfatto dell’arma che però non è stata mai ritrovata.