Emergenza Covid. Ministro “ferma” gli aerei, stop ai voli da Crotone e Reggio

Calabria Infrastrutture

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha firmato ieri un decreto per razionalizzare il servizio di trasporto aereo, in considerazione della ridotta mobilità sul territorio nazionale e per contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus.

Nel provvedimento si dispone che, per tutelare la salute dei passeggeri e dei lavoratori, sono assicurati nel settore esclusivamente i servizi essenziali.

Per quanto riguarda la Calabria, nel particolare, rimarrà in funzione lo scalo lametino mentre si conferma la già paventata chiusura delle attività volative a partire da domani, 14 marzo, dal “Tito Minniti” di Reggio Calabria (QUI) ma anche dal Sant’Anna di Crotone.

Dunque, e sebbene gli scali dello Stretto e della città di Pitagora rimarranno comunque aperti per la viarie attivtà operative, come ci ha confermato la Sacal nessun aereo - secondo il decreto - potrà decollare né atterrare da entrambe gli aeroporti.

Date le numerose richieste dei gestori aeroportuali, della collocazione geografica degli scali in grado di servire bacini di utenza in modo uniforme sul territorio e la loro capacità infrastrutturale, nonché della necessità di garantire i collegamenti insulari, l’operatività dei servizi è limitata agli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Roma Ciampino per i soli voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali.

Gli operatori sanitari che prestano servizio presso gli altri aeroporti possono essere da supporto per le esigenze sanitarie di scali o porti limitrofi.

È rimessa poi alla valutazione dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, la possibilità di consentire l’operatività degli altri aeroporti in considerazione delle di alcune esigenze, ovvero; il mantenimento dei requisiti di certificazione aeroportuale; la previsione dell’accesso alle infrastrutture e del loro utilizzo per i dipendenti dell’Enac, di Enav e degli Enti di Stato basati in aeroporto; il ripristino immediato della piena operatività dell’aeroporto, qualora ritenuto necessario; le esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato, di enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo.

Le disposizioni del decreto sono in vigore fino al prossimo 25 marzo e si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano.

IL CALO DEI DECOLLI

Il numero delle partenze dal nostro Paese - secondo i dati del sito Flightradar24, sito web che monitora i movimenti nei cieli di tutto il mondo - è difatti calato dal 65% al 95% nei soli ultimi trenta giorni.

Anche aeroporti importanti hanno segnato crolli rilevanti, si pensi ad esempio a Linate dove c’è stato un 88% in meno di decolli, o a Malpensa con oltre l’81% di partenze in meno, a Roma Fiumicino -63% e Venezia -91%.