Coronavirus, Legacoop: “Allargare task force economia al mondo delle coop”
“Riteniamo che la voce del mondo della cooperazione non può mancare al tavolo di confronto che la Regione ha messo in piedi per affrontare l’emergenza economica, dopo quella sanitaria, individuando la task force in cui trovano posto rappresentanti per ogni categoria del sistema economico-produttivo e delle rappresentanze sindacali, ma non le associazioni che rappresentano le Cooperative”, scrive conclude Lorenzo Sibio presidente di Legacoop Calabria.
E per questo, a nome di Legacoop chiede attenzione “al presidente della Regione a questa parte importante del sistema economico e produttivo del nostro territorio, allargando la composizione della task force da cui siamo stati inizialmente esclusi per affrontare insieme le conseguenze di questa drammatica crisi, con la prospettiva di costruire un piano di rilancio dell’economia della nostra regione che preveda misure forti e straordinarie e che abbiamo come urgente obiettivo quello di riportare il lavoro e la nostra economia su un percorso di crescita stabile e duratura, nel segno dell’innovazione, dell’equità e della sostenibilità”.
“L’emergenza sanitaria relativa al covid-19 sta causando alle attività produttive pesanti conseguenze economiche anche nel nostro territorio. Non possiamo che essere fortemente preoccupati per una crisi che se non sarà contrastata rapidamente con misure e interventi urgenti, rischia di soffocare il sistema imprenditoriale di questa regione e tra questo l’intero mondo cooperativo che già recepisce i primi segnali di un allarme sociale”.
“Ad oggi i lavoratori a rischio sono sicuramente quelli occupati, nelle cooperative sociali, a causa della chiusura di asili nido, servizi diurni, assistenza educativa scolastica e dell’impossibilità di assistere persone a domicilio – continua Sibio -. Nelle cooperative che erogano servizi in appalto di ristorazione e di pulizia. Nel turismo e nella gestione del patrimonio artistico e culturale. Nel comparto agroalimentare le difficoltà sono diverse e rischiano di produrre perdite per le imprese per milioni di euro. Difficoltà che si riscontrano nel trasporto dei beni, nell’aumento dei costi logistici con serie ripercussioni per le attività di export. Le marinerie sono pressoché ferme, molti pescherecci sono fermi in porto per il calo di richiesta del pescato (ristorante chiusi e mercati ittici scarsamente frequentati). Nelle cooperative manifatturiere dove si registrano già adesso sensibili cali di commesse. Nelle cooperative edilizie, che hanno difficoltà ad operare nei cantieri”.
“In questo momento, anche nella nostra regione, ci sono tante donne e tanti uomini che si fanno carico di bisogni emergenziali con enormi sacrifici e senza avere sempre gli strumenti di sicurezza che sono introvabili – rimarca Sibio -. Si tratta di tutta la rete sociale e sanitaria allestita dalle cooperative che eroga servizi domiciliari, che segue persone anziane, minori, persone con disabilità sia presso le residenze sia a domicilio, che gestisce comunità psichiatriche, sostiene persone con dipendenze, senza fissa dimora e accoglienza, migranti, che garantisce i servizi essenziali per le famiglie e che rischia di andare in collasso. A tal proposito sollecitiamo il reperimento di dispositivi di protezione individuale per tutti i soci e il personale delle cooperative, ma chiediamo anche attenzione alle autorità pubbliche per avere gli strumenti necessari per lavorare nella sicurezza”.