Cirò. In piena emergenza se ne andava a pesca, pizzicato e denunciato
Nonostante tutti i divieti ormai chiari ed imposti dal Governo per contenere l’espandersi dell’epidemia da coronavis, se ne era andato a pesca con la sua barca nelle acque del crotonese.
Protagonista un uomo che, ieri, venerdì, è stato sorpreso all’interno del sorgitore di Cirò Marina, con ogni probabilità di rientro appunto da una battura ricreativa, e che aveva da poco ormeggiato il suo natante da diporto.
Sull’imbarcazione gli uomini della Capitaneria di porto di Crotone - impegnati in un normale monitoraggio e controllo sulla filiera ittica – hanno ritrovato circa 60 kg del cosiddetto “bianchetto”, ovvero esemplari di sarda (la cui cattura è vietata perché di taglia inferiore a quella minima prevista dalla legge) ed una rete da pesca a sciabica, anch’essa vietata.
Pesante la sanzione che è scattata nei confronti del pescatore sportivo, di ben 4 mila euro, con il contestuale sequestro del prodotto ittico e dell’attrezzo da pesca. Il bianchetto, controllato dal personale veterinario dell’Asp provinciale, è stato giudicato non idoneo al consumo e quindi avviato a distruzione.
In virtù del fatto che il trasgressore ha ignorato le più basilari regole imposte dal Decreto del Consiglio dei Ministri, che autorizza gli spostamenti dal proprio domicilio per comprovate esigenze di necessità ed urgenza, lo stesso è stato anche denunciato.
“Si ritiene doveroso evidenziare che, in questo preciso momento, è indispensabile rispettare le prescrizioni governative e restare in casa” affermano dalla Guardia Costiera, evidenziando però come la nuova direttiva sia stata “accolta d’iniziativa dal ceto peschereccio professionale di Cirò Marina che, spontaneamente, ha optato per il cessare delle sortite in mare al fine di evitare contagi e contenere il diffondersi del virus”.