Covid, associazioni e medici chiedono “sospensione attività centrale del Mercure”
Fermo dell’attività della centrale del Mercure. È la richiesta avanzata da Ferdinando Laghi, presidente dell’Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente (ISDE); Antonietta Lauria, portavoce del Forum “Stefano Gioia delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani per la tutela della Legalità e del Territorio”; Francesco Saccomanno, membro del Coordinamento Nazionale del Forum Ambientalista; Mirella Rita Ieno, presidente dell’Associazione Ambientalista “il riccio”-Castrovillari; Mariella Buono, presidente dell’Associazione “Pensieri Liberi Pollino” Lungro-Castrovillari.
Per il gruppo il “mantenimento in funzione della centrale del Mercure in questo particolare e grave periodo storico” andrebbe “contro le regole di prudenza e prevenzione disposte dagli Organi di Governo del nostro Paese, nonché codificate nelle richiamate fonti UE ed in numerose altre convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia; esponendo, peraltro, il Paese ad una significativa responsabilità (anche) giuridica, ad esempio nei confronti della Commissione europea, quale autorità deputata alla verifica del rispetto della normativa UE da parte degli Stati membri”.
Ricordano poi che “la necessità del distanziamento sociale, attraverso la residenza fissa al proprio domicilio, non può essere rispettata dai lavoratori operanti sul sito, né dal personale viaggiante deputato alla fornitura del cippato, e ciò sembra non in linea con le recenti disposizioni governative prima ricordate”. E vanno oltre, parlando della “combustione delle biomasse”, e dell’inquinamento “determinato dai mezzi che trasportano il cippato e il cippato stesso, accumulato nel piazzale dedicato senza alcuna protezione contro la diffusione della polvere che da esso deriva” che rappresenterebbero “ulteriori fattori di rischio per la salute delle popolazioni residenti nella Valle del Mercure, eventualmente anche per il possibile ruolo di “facilitatore” che le polveri sottili potrebbero svolgere nella diffusione del coronavirus Covid 19”.
Per questo chiedono al consiglio dei ministri di “sospendere l’esercizio delle centrali elettriche non strettamente necessarie”, alla Regione chiedono di “sospendere l’autorizzazione”, ai sindaci di “emanare direttive che vadano nel senso della sospensione”. Al presidente del Parco del Pollino, nonché direttore Arpacal, il gruppo chiede di “intraprendere ogni iniziativa con lo stesso fine”.