Imponeva l’acquisto di calcestruzzo alle imprese crotonesi, confiscati i beni ad Antonio Campisi
Operazione della polizia di Crotone, questa mattina, nel corso della quale sono stati confiscati beni riconducibili ad un imprenditore locale, Antonio Campisi, rinviato a giudizio per associazione mafiosa: secondo gli inquirenti l’uomo sfruttando il legame con la compagine mafiosa Pantaleone Russelli, gestita dal fratello Francesco, imponeva forniture di calcestruzzo ai costruttori crotonesi, accrescendo così i profitti delle proprie imprese ed acquistando terreni ed immobili ad un prezzo inferiore di mercato per poi rivenderli a prezzo pieno attraverso una società immobiliare di sua proprietà.
NEL CORSO DELLA VASTA operazione antimafia è stata eseguita la confisca dei beni riferibili all'imprenditore ritenuto di riferimento delcartello criminale dei "Papaniciari" già duramente colpito dalle operazioni di polizia che si sono succedute negli anni scorsi. Il provvedimento eseguito, emesso il 22. febbraio dal Tribunale di Crotone Sezione Misure di Prevenzione, segue a quello di sequestro del 9 ottobre 2009.
I BENI CONFISCATI ammontano ad oltre 10 milioni di euro. In particolare, sono state confiscate numerose autovetture, nonché molteplici beni immobili riconducibili a Campisi e ai suoi familiari conviventi; la totalità delle quote e l'intero patrimonio aziendale composto da tre società di calcestruzzi e di costruzioni, numerosi autocarri e autoveicoli speciali per la movimentazione terra, immobili e fabbricati, nonché un villaggio turistico di circa 250 bungalow di legno. Sono state confiscate inoltre polizze e titoli bancari e la somma di denaro di circa 150 mila euro quale corrispettivo della vendita di un immobile.