Covid, gli acconciatori chiedono maggiore tutela per il comparto
Chiedono di “non essere abbandonati ai nostri problemi, non solo legati alla diffusione del virus ma radicati sin da prima che il covid facesse la sua comparsa, altrimenti molte delle nostre attività saranno tristemente destinate alla chiusura”, gli acconciatori di Fenimprese Crotone.
Così Rino Oppido, presidente della sezione acconciatori Fenimprese Crotone e Angela Capozza con Romina Perri hanno deciso di porre l’accento sul problema “dell’abusivismo”, problema che stava mettendo in ginocchio il comparto nel crotonese.
Ma adesso, a seguito dell’emergenza coronavirus, per l’associazione di categoria l’abusivismo rischia di “rendere vani molti dei sacrifici” degli operatori, e rischia di mettere “a repentaglio la salute di chi si affida a mani spesso poco esperte o comunque poco attente alle misure d’igiene che una professione come la nostra richiede”.
“Le nostre attività “regolari” sono costantemente monitorate e controllate (come è giusto che sia) sotto tutti i punti di vista: dal fisco, dalle autorità in materia igienico sanitaria, dall’ispettorato del lavoro, e per svolgere il nostro dovere in maniera onesta e conforme alla legge, facciamo fatica a far quadrare i conti. Dover affrontare anche una concorrenza così sleale, significa per buona parte di noi, condurre un’impresa quasi impossibile, combattere una battaglia persa in partenza”.
Non appena si potrà tornare a lavorare gli acconciatori intendono “riprendere l’attività lavorativa garantendo con le dovute misure e precauzioni, la salute per i nostri clienti e per noi operatori, conformandoci ad ogni disposizione ministeriale”.