Covid. Diritto alla salute per chi non ha casa: appello a Sindaco e Autorità

Reggio Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una lettera-appello redatta da un gruppo di cittadini di Reggio Calabria e indirizzata al Sindaco Giuseppe Falcomatà, nonché alle autorità preposte, per un celere intervento in merito all’attuale situazione in cui versano i senza tetto che si trovano maggiormente esposti al contagio del Covid19

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Siamo cittadini preoccupati per la situazione delle persone senza fissa dimora a Reggio Calabria. A causa delle necessarie restrizioni per evitare il contagio del Covid19, oggi alcuni servizi non possono essere espletati come prima dell’emergenza e le persone di strada sono ancora più sole.

Il motto “Io resto a casa” per loro non vale e, se non fosse per i dormitori attivi messi a disposizione e gestiti dai volontari, il rischio di una bomba sanitaria sarebbe da tempo una terribile realtà già effettiva in città. Sappiamo che mancano i posti letto per decine di persone, per questo chiediamo che il Comune di Reggio Calabria si adoperi per trovare una sede sicura e protetta dove far vivere la quarantena a coloro che fino ad oggi sono rimasti, non per loro volontà, esposti al rischio del contagio.

Fino ad oggi, tutto il carico del servizio a chi vive in strada è gravato sull’ampio e generoso mondo dell’associazionismo, cattolico e laico, grazie all’impegno di volontari che, con gratuità, sono sempre state vicini ai più deboli e bisognosi: dalle mense, all’accoglienza, all’ascolto dei bisogni.

Chiediamo al Sindaco, massima autorità sanitaria locale, di dare una risposta immediata e certa a questo problema nel trovare strutture idonee, avvalendosi di personale adeguato e/o operatori del Comune o delle Istituzioni coinvolte e autorizzate nella gestione dell’emergenza.

Nel frattempo, chiediamo con urgenza l’apertura di una sede per le docce. Da circa 30 giorni le persone che vivono in strada non possono lavarsi. Al rischio del Coronavirus si aggiunge la quasi certezza di contrarre altre malattie legate alla scarsa igiene, ad esempio la scabbia. Il Sindaco, massima autorità sanitaria locale, non può consentire una cosa del genere, per la salute dei senza fissa dimora e per la salute di tutti i cittadini.

Abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Comune agli organi di stampa della possibilità di rendere disponibili a tal uso i locali del Palloncino. Vogliamo sapere a che punto sia tale disponibilità e sollecitiamo per una accelerazione in questa direzione. Ribadiamo l’esigenza di far sì che il servizio delle docce e ulteriori servizi di accoglienza vengano forniti ed erogati da personale delle Istituzioni, ad esempio della Protezione Civile. Riteniamo non si possa ricorrere ancora ai volontari che non hanno i presidi sanitari né le autorizzazioni né possono essere chiamati in causa per compiti di emergenza che espongono anche la loro salute.

Se il Sindaco riterrà di non disporre né intervenire con proprio personale e propri operatori, è urgente che chieda un intervento superiore del Prefetto o dell’Esercito per espletare questi compiti che attengono all’emergenza della Salute Pubblica. Garantire diritti, salute e sicurezza in questa fase che stiamo vivendo è il minimo per una Città che vuole dirsi civile.”

Il gruppo di cittadini, in ultimo, rende noto che la seguente richiesta pubblica resterà aperta alla mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. e ciascuno che voglia aderirvi, inviando nome e cognome, potrà essere aggiunto. Ogni giorno, fino al raggiungimento dell’obiettivo, il presente testo sarà inviato al Sindaco.


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