Covid, il Bollettino. Torano fa schizzare di nuovo i positivi: +46, confermato un decesso

Calabria Cronaca

Arrivano a 1009 i positivi al Covid19 accertati finora dall’inizio dell’epidemia in Calabria. Rispetto a ieri, quando si erano registrati “appena” 15 nuovi casi (QUI), passate altre 24ore se ne aggiungono altri 46.

Ad influire sul numero è anche oggi l’esito dei tamponiriprocessati” ed eseguiti nuovamente su ospiti e personale sanitario dell’ormai nota casa di cura Villa Torano (QUI), dove le nuove analisi hanno confermato ben 36 positivi.

Un andamento del contagio, dunque, e nonostante il focolaio cosentino, che pare continui a mantenersi piuttosto contenuto nella nostra regione, con una media di poco più di 20 casi giornalieri e che la pone tra le aree del Sud meno colpite dall’infezione: fatta eccezione per la vicina Basilicata, che conta oltre 300 casi, Campania, Sicilia e Puglia, si attestano per esempio tra i 2500 e i quasi 4000 ciascuna.

Anche rispetto al panorama nazionale, che per positivi nel complesso ha superato gli oltre 160 mila casi, la Calabria rappresenta poco più dello 0,5 per cento delle infezioni accertate in tutta Italia.

Sempre rispetto al resto del Paese va anche fatto presente, però, come si sia sotto la media nazionale per quanto riguarda, invece, il numero di tamponi eseguiti in rapporto agli abitanti: la nostra regione si attesta infatti intorno allo 0,9% dei test effettuati su una popolazione di oltre 1,9 milioni di residenti mentre in Italia la percentuale è del doppio, l’1,8%.

Numeri che comunque, e in linea generale, lasciano trasparire un seppur cauto ottimismo quanto all’avanzamento del virus ma che non devono certamente far abbassare la guardia e diminuire l’attenzione e, soprattutto, che devono indurci tutti a continuare nel rispetto delle norme di contenimento finora risultate efficaci.

LA BASSA PRESSIONE SUL SERVIZIO SANITARIO

Anche il sistema sanitario regionale si mantiene ancora più che sufficiente a gestire l’emergenza. La “pressione” sui vari ospedali rimane piuttosto bassa, con appena 9 pazienti (due in meno da ieri) - ovvero l’1% del totale dei contagiati - per ora ricoverati ad esempio nelle terapie intensive, reparti tra i più “sensibili” nella lotta al Covid.

Anche le malattie infettive paiono non “soffrire”, con 157 persone assistite negli stessi (uno in più da ieri), e che rappresentano proporzionalmente il 16,9% degli affetti da coronavirus.

La gran parte dei positivi è ancora quella che si trova invece in isolamento domiciliare, dunque senza sintomi o con sintomi lievi: oggi sono 681 persone (29 in più di ieri) e che rappresentano a loro volta il 73,4% del totale.

DIMESSI PIÙ DEI DECESSI

In Calabria però si continua anche a morire per o con il Covid. Con un’altra morte nel cosentino (ma l’Asp bruzia ne ha confermate oggi pomeriggio due, altrettante donne, una 74enne roglianese ed una 81enne di Acri) il complessivo delle vittime, stando sempre al bollettino, arriva quindi a 72 (QUI); certamente meno che nelle altre parti del Paese ma è questa una amara consolazione, ogni vita persa è pur sempre una tragedia immane.

Nota positiva in questo contesto rimane invece il numero dei dimessi dagli ospedali regionali: rispetto a ieri se ne aggiungono altri 9 che hanno lasciato rispettivamente i nosocomi di Cosenza (2), Catanzaro (4), Crotone (2) e Vibo (1): sommati a quelli precedenti portano il totale a 90.

I CASI NELLE CINQUE PROVINCE

Seguendo il nuovo bollettino diramato dalla Regione, e che conteggia i dati in base ai luoghi di degenza dei vari casi, è ancora Cosenza a registrare il più alto numero di covid, 355 per l’esattezza (39 in più rispetto a ieri): 47 in reparto; 3 in rianimazione; 264 in isolamento domiciliare; 20 guariti; 21 deceduti.

A Reggio Calabria si arriva oggi, invece, a 269 positivi (-7 rispetto a ieri): 30 in reparto; 4 in rianimazione; 192 in isolamento domiciliare; 28 guariti; 15 deceduti.

Quanto all’area dello Stretto va precisato che nel bollettino di ieri sono stati inseriti otto positivi relativi all’Asp locale ma che si trattava di casi già noti (un secondo e terzo tampone), per cui nella stesura del report odierno è stata rettificato il dato. È in corso un’altra verifica ottenuta incrociando i dati provenienti dai laboratori, dal Dipartimento di Prevenzione e dai Reparti di Cura, in maniera da appurare eventuali, seppur minime, discrepanze.

Continuando nella “fotografia” provinciale, a Catanzaro i casi salgono a 203 (4 in più rispetto a ieri): 60 in reparto; 2 in rianimazione; 89 in isolamento domiciliare; 27 guariti; 25 deceduti

Per il quinto giorno consecutivo, nessun nuovo positivo è stato segnalato a Crotone, che rimane ai 112 di ieri: 15 in reparto; 84 in isolamento domiciliare; 7 guariti; 6 deceduti.

A Vibo Valentia, infine, dopo quattro giorni senza infezioni da Covid accertati, si aumenta oggi di due casi che arrivano così a 70: 5 in reparto; 52 in isolamento domiciliare; 8 guarito; 5 deceduti

In Calabria ad oggi sono stati effettuati in tutto 19.209 tamponi. I soggetti in quarantena volontaria sono invece 7232 (177 in più da ieri) e così distribuiti: 2047 a Reggio Calabria; 1977 a Catanzaro; 1560 a Cosenza; 1478 a Crotone e 470 a Vibo Valentia.

Le persone giunte in regione e che ad oggi si sono registrate sul sito dell’ente sono 14.902. Nei conteggi sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.

ITALIA, IN INTENSIVA MENO DI 3MILA PAZIENTI

Record di tamponi in un solo giorno: in tutto il paese ne sono stati eseguiti 61mila. Aumentate anche e di 1189 unità le persone affette dal virus, contro i 1127 di ieri, mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 3786 (ieri 2667).

E sono ancora in calo anche i numeri di ricoveri. Nelle terapie intensive di tutta Italia c’è una flessione di 193 in meno con 2936 persone assistite nelle strutture; sono invece 750 i pazienti in meno entrati nei reparti di malattie infettive, sempre nelle ultime 24 ore, per un totale di 26.893 persone.

Da contro, però, pesa ancora e tanto, troppo, il numero di decessi: in un giorno sono morte 525 persone (ieri le vittime erano state 578), e si è quindi arrivati a un totale di decessi 22.170. I guariti raggiungono quota 40.164, per un aumento di altre 2.072 unità (ieri erano state dichiarate guarite 962 persone).

La maggior parte delle persone contagiate si trova in isolamento domiciliare, così da fare balzare la percentuale al 72%. Dunque su tutto il territorio nazionale, al momento sono in 106.607 a risultare positive al virus. Ad oggi, in Italia sono state 168.941 in totali. 40.164, ancora, le persone guarite. I deceduti sono in tutto 22.170, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

LE TRE ITALIE E L’ANDAMENTO DEI CONTAGI

Durante la consueta conferenza stampa della Protezione civile, oltre al capo del dipartimento, Angelo Borrelli, c’era anche il direttore dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che ha posto l’accento sui test sierologici che aziende e Regioni vorrebbero utilizzare per la riapertura della fase 2.

Brusaferro ha ammesso che al vaglio ci sono diversi test “in fase di messa a punto e validazione”, ma per il presidente “bisogna capire il significato di positività dei test. Oggi patenti di immuni non si possono dare, poi è necessario fare un tampone. Uno studio siero prevalenza per capire quante persone sono state a contatto con il virus, per capire la circolazione”.

Dall’intervento di Brusaferro emergerebbero poi tre Italie: le isole e il sud che stanno contenendo e le regioni del Nord che invece soffrono per l’aumento dei casi di nuovi contagi dall’inizio dell’epidemia (come Lombardia e Piemonte che oggi hanno superato anche i numeri dell’Emilia Romagna).

In queste due regioni per il numero uno dell’Iss si “sono verificati più spostamenti, e ciò giustifica i numeri dati ogni giorno. Si assiste a un calo ma man mano che le persone malate ricorrevano a cure ospedaliere; oggi con la minore pressione delle strutture c’è più possibilità di fare tamponi sul territorio ed evitare la diffusione del virus da parte dei pazienti asintomatici”.

Riflessioni poi sui parchi e le passeggiate con i bambini e sulle vacanze estive al mare. Brusaferro fa un richiamo alla responsabilità, chiedendo la massima attenzione: “Dobbiamo muoverci con cautela, facendo un passo dopo l’altro. Stiamo valutando il tema dei bambini e della salute pubblica e stiamo cercando di creare un piano ad hoc. In merito alle vacanze è complicato fare un piano. Il fattore decisivo è sempre lo stesso: evitare i luoghi affollati”.

I DATI REGIONE PER REGIONE

Nel dettaglio i dati nelle altre regioni italiane: 33.090 in Lombardia, 13.663 in Emilia-Romagna, 13.783 in Piemonte, 10.800 in Veneto, 6.613 in Toscana, 3.437 in Liguria, 3.124 nelle Marche, 4.144 nel Lazio, 3.118 in Campania, 2.087 nella Provincia autonoma di Trento, 2.625 in Puglia, 1.330 in Friuli Venezia Giulia, 2.108 in Sicilia, 1.850 in Abruzzo, 1.593 nella Provincia autonoma di Bolzano, 536 in Umbria, 865 in Sardegna, 518 in Valle d’Aosta, 273 in Basilicata e 203 in Molise.

(ultimo aggiornamento 18:54)