Emergenza. Nas nelle Rsa e Case di riposo: una struttura sequestrata, cinque sospese

Reggio Calabria Cronaca

Una serie di controlli eseguiti dai carabinieri del Nas, il Nucleo Antisofisticazione e sanità dell’Arma, insieme ai colleghi del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno messo in luce alcune criticità nelle realtà assistenziali della provincia: Residenze Sanitarie Assistite (le cosiddette Rsa), Case di Risposo-Comunità Alloggio o Case famiglia, ubicate sia nella città della Stretto che nell’hinterland.

I militari, in questo periodo particolarmente delicato dovuto all’epidemia e che ha fatto già registrare situazioni emergenziale con numerosi casi di Covid-19 soprattutto in alcune strutture per anziani calabresi, hanno passato al setaccio le attività del territorio con lo scopo primario di tutelare il diritto alla salute e alla corretta assistenza delle fasce più deboli ma anche per prevenire l’insorgenza di possibili focolai in luoghi che ospitano anziani o persone fragili, soggetti maggiormente esposti e sensibili all’infezione.

In questo contesto, nei giorni scorsi, è stata eseguita una ispezione in una Casa di Cura che è culminata col sequestro della struttura e la denuncia del legale rappresentante per reati connessi appunto alla irregolarità nell’assistenza degli anziani e alla mancanza dei titoli autorizzativi, e sono stati proposti dei provvedimenti di sospensione per cinque strutture che erano sprovviste della documentazione prevista e non censite dalle autorità amministrative. Altre tre attività analoghe sono state invece diffidate affinché ripristino dei requisitistrutturali, organizzativi e funzionali”.

Ogni tipologia di queste strutture, spiegano dall’Arma, nel rispetto delle disposizioni vigenti, deve essere dotata di locali consoni alla ricettività degli ospiti (una metratura adeguata, servizi igienici specifici, arredamenti funzionali) ed organizzata con figure professionali ben delineate (medici, infermieri, Oss, ecc.).

In deroga a questi requisiti, nell'ambito delle verifiche eseguite durante le diverse ispezioni, i carabinieri hanno riscontrato pertanto delle gravi carenze strutturali ed organizzative nella non conformità alla normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro e tali da costituire un pericolo per le persone che vi soggiornano.

Agli anziani ospitati all’interno, così, sono stati dapprima eseguiti i tamponi rino-faringei per verificare eventuali casi di positività al Covid e poi verranno ricollocati in altre strutture autorizzate, con l’aiuto dell'Asp di Reggio Calabria.