Immigrati impiegati in nero si ribellano, denunciato datore lavoro
Un uomo di 32 anni, A. G., e' stato denunciato dagli uomini della Guardia di Finanza della Tenenza di Corigliano Calabro (Cs) per sfruttamento di manodopera in nero, riduzione in schiavitù ed altri reati. Il controllo a carico dell'uomo, indicato come esponente della criminalità organizzata, e' scaturito dalla denuncia di alcuni extracomunitari di nazionalità indiana e pachistana, i quali, stanchi dei continui soprusi cui erano sottoposti dal loro datore di lavoro agricolo, si sono rivolti alle Fiamme Gialle. Ed in effetti il controllo nei confronti di A.G. ha messo in evidenza lo sfruttamento di manodopera in nero da parte dell'uomo, che si avvaleva anche del suo potere intimidatorio. Con il ricatto consistito nel trattenere gran parte dei salari dovuti, attraverso minacce e violenze fisiche e psicologiche, A.G. sarebbe riuscito a rendere schiave ben diciassette persone obbligandole a turni di lavoro estenuanti, anche con avverse condizioni meteorologiche, sotto la pioggia battente, al vento ed al gelo per oltre due mesi. L'uomo, dopo un lungo periodo di indagine, appostamenti e controlli, e' stato denunciato per varie ipotesi di reato, tra le quali la riduzione in schiavitù, la truffa, l'appropriazione indebita ed il caporalato. Gli sono state mosse inoltre precise contestazioni amministrative per l'utilizzo di manodopera in nero. A carico di un'altra azienda agricola di Corigliano Calabro, e' emerso l'utilizzo di tre rumeni completamente in nero, anch'essi sfruttati oltre ogni limite e non pagati per il lavoro prestato. Un ulteriore controllo e' stato eseguito nei confronti di un notissimo supermercato dello Scalo coriglianese, dove dei 22 dipendenti identificati, 9 sono risultati completamente in nero e 3 irregolari.