Primo maggio, Cnddu: “Celebrare giornata affrontando diritti e problemi della scuola”
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei diritti umani chiede a tutte le forze sindacali e politiche di affrontare le tematiche del lavoro, dei diritti e delle lotte. E lo fa in vista del Primo maggio. E in particolare le problematiche del mondo della scuola: retribuzione docenti; rientro “esiliati”; reclutamento precari storici; responsabilità giuridiche connesse all’uso della DAD.
E ancora “riformulazione della Carta del Docente con l’aggiunta di nuove opportunità per la crescita culturale del personale scolastico come itinerari d’istruzione in Italia per rilanciare l’economia turistica, acquisto di componenti hardware esterne (periferiche) per implementare l’uso della tecnologia; inserimento permanente dell’Educazione civica in ogni scuola di ordine e grado attribuita ai docenti della classe A046 – discipline giuridiche ed economiche; potenziamento della storia dell’arte, materia imprescindibile per l’elevazione spirituale e la formazione di cittadini nati in un Paese che vanta il maggior numero di siti unesco nel mondo, e dell’Educazione musicale.
Per gli studenti il CNDDU propone di ripercorrere, mediante l’aiuto dei docenti, gli episodi più emblematici per l’affermazione e la conquista dei diritti dei lavoratori in ciascun territorio, elaborando un prodotto digitale, magari corredato da fotografie, canzoni, musiche, testimonianze dell’epoca, in modo da costruire una mappa digitale del Primo maggio in Italia o in alternativa individuare quali sono le nuove professioni in ascesa nella città di riferimento / i vecchi mestieri legati alla tradizione popolare e dell’artigianato locale. L’hashtag è #perilavoroierioggidomani.
“Il primo Maggio - scrive Romano Pesavento, presidente CNDDU - rappresenta una data storica per il movimento dei lavoratori: ratificata già nel 1891, anticipata al 21 aprile durante il ventennio fascista (a partire dal 1924; Natale di Roma), istituita stabilmente in Italia come giorno festivo dall’art. 2 della legge n. 260 del 27 maggio 1949, è oggi festeggiata in 89 Paesi nel mondo. È straordinario considerare come una festività laica oggi accomuni proprio per la sua valenza intrinseca milioni di persone nel globo, a prescindere da religione, usanze, organizzazione politica o tradizione”.
Il coordinamento ritiene “fondamentale riscoprire l’importanza di episodi storici pregnanti di significato per l’umanità, come quello che ha determinato l’istituzione della Festa dei lavoratori in seguito al brutale massacro dell'Haymarket square (la protesta iniziata il 1° maggio del 1886 durò tre giorni) o la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947 per trasmettere conoscenze e valori agli studenti, soprattutto in relazione agli eventi che hanno favorito nel corso degli anni una maggiore umanizzazione nel mondo del lavoro”.