Processo Crisalide, mano pesante del Pm. Chiesti 6 anni per ex vicepresidente del consiglio
Sei anni e otto mesi di carcere per l’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme, Giuseppe Paladino. È la richiesta del pm Elio Romano nell’ambito del processo in cui è indagato Paladino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Stando all’accusa l’ex vice presidente, pur essendo estraneo, avrebbe dato un “concreto, specifico consapevole e volontario contributo” di natura materiale e morale alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini del procedimento Crisalide (QUI), istruito dalla Dda di Catanzaro, Paladino nel corso delle elezioni amministrative del maggio 2015 a Lamezia Terme avrebbe ricevuto appoggio elettorale dalla consorteria ed in cambio si sarebbe messo a disposizione di quest’ultima come politico di riferimento.
Il Pm ha infatti concluso la sua requisitoria del processo di primo grado nei confronti di 10 imputati (per altri 52 imputati si è già celebrato il processo con il rito abbreviato) chiedendo pene fra i 14 e i 2 anni e 6 mesi di carcere e per alcuni (Vincenzo Strangis, Francesca Antonia De Biase, Antonio Torcasio e Alfonso Calfa), l’assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa finalizzata al narcotraffico.
Gli altri 9 imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga, armi, esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina, hanno avuto pene diverse.
Il pm ha invocato 3 anni per Vincenzo Strangis; 2 anni e 6 mesi per Alex Morelli detto “ciba”; 3 anni nei confronti di Antonio Torcasio; assoluzione per Ivan Di Cello, alias “Ivanuzzu”; 2 anni e 6 mesi per Alfonso Calfa, alias “paparacchiu”; 3 anni per Francesca Antonia De Biase; 13 anni nei confronti di Giuseppe Costanzo, Flavio Bevilacqua e Piero De Sarro; e 14 anni nei confronti di Danilo Fiumara.