Primo maggio, Cgil: “Per la prima volta dal dopoguerra stop a cortei e bandiere”
È stato un primo maggio diverso, quello che si è svolto ieri. Una celebrazione che per la prima volta dai tempi del fascismo, come scrive la Cgil Reggio Calabria Locri “niente cortei e bandiere, ma questo non toglie nulla al valore di una giornata simbolo per il paese, per quello che questa data rappresenta e che assume oggi un significato ancora più forte. Il primo maggio è la festa del Lavoro, dei suoi diritti”.
“Il lavoro dei medici, degli infermieri, del personale sanitario e ausiliario delle imprese di pulizia e sanificazione, del personale dei supermercati e dei mercati o rivendite alimentari, dei ricercatori, di chi lavora nel mondo dei trasporti e dell’agricoltura, degli insegnanti, delle forze dell’ordine, donne e uomini del lavoro, che non si sono mai fermati nell’emergenza per garantire a tutti noi i servizi essenziali.
“Mettendo a rischio la propria salute, sacrificando anche gli affetti più cari, dando anche la vita per salvarne delle altre. C’è anche chi ha perso il lavoro, e chi teme di non ritrovarlo più. C’è chi non ha certezza del salario nemmeno per la sopravvivenza. Questo lavoro va protetto e difeso. Il futuro del nostro paese non può prescindere dal lavoro, dalla qualità e dalla sicurezza, nella sua stabilità contro ogni forma di precariato.
“Ed è per questo che vogliamo una ripartenza che metta al primo posto la salute e la sicurezza, con il massimo rigore e la massima cautela, rispettando fino in fondo i protocolli che abbiamo sottoscritto a livello nazionale. #Il lavoro in sicurezza costruisce il futuro. #Nessuno si salva da solo, ci si salva tutti insieme e lavorando collettivamente le cose si risolveranno. Siamo una Repubblica democratica fondata sul lavoro ed il lavoro, la sua sicurezza, la dignità del singolo e delle comunità in cui opera, la qualità della vita devono essere elementi fondanti delle fasi di ripresa.
Il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile al futuro. Ci aspetta un periodo di nuove lotte e di nuove battaglie”.