Omicidio Sorgonà, movente resta un mistero
Resta un mistero il movente dell'omicidio di Giuseppe Sorgonà, di 25 anni, il parrucchiere ucciso il 7 gennaio scorso a Reggio Calabria mentre era in auto in una via del centro insieme al figlio di due anni. Dalle indagini sull'omicidio, che vengono condotte dalla Squadra mobile, non è emerso, al momento, alcun movente che possa spiegare l'assassinio di Sorgonà, compiuto da due persone che erano a bordo di una moto e che, dopo avere affiancato l'automobile del parrucchiere, hanno sparato con una pistola calibro 7.65. Sorgonà era incensurato e non aveva mai avuto alcun contatto con ambienti criminali. Anche l'ipotesi di un possibile movente passionale non ha trovato alcun riscontro. Sull'assassinio di Giuseppe Sorgonà introduce però adesso un elemento di novità il presidente dell'associazione Ethos, Giuseppe Musarella, secondo il quale "a Reggio Calabria si preferisce tacere sulla vile uccisione di Sorgonà, persona perbene e parrucchiere di fiducia di Orsola Fallara", la dirigente del Comune di Reggio morta il 17 dicembre scorso dopo avere ingerito acido muriatico. Orsola Fallara, pochi giorni prima del suicidio, era stata iscritta dalla Procura di Reggio Calabria nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio che traeva origine dal fatto che il Comune le aveva liquidato 750 mila euro per rappresentare l'ente come consulente esterno nella Commissione tributaria. L'inchiesta, anche dopo il suicidio di Orsola Fallara, resta aperta e riguarda le spese del Comune per le consulenze esterne. In relazione all'ipotesi fatta da Ethos circa il fatto che Giuseppe Sorgonà fosse il parrucchiere di fiducia di Orsola Fallara, e di conseguenza di un possibile collegamento tra l'omicidio ed il suicidio della dirigente del Comune, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, che coordina le inchieste su entrambi i fatti, ha detto che "l'ipotesi, che può apparire suggestiva, non risulta assolutamente dagli atti dell'indagine".