Dateci del materiale e non vi accadrà nulla di male: due rom in carcere per tentata estorsione

Catanzaro Cronaca

In cambio della collaborazione avrebbero ricevuto protezionee se avessero fatto quanto richiesto non gli sarebbe successoniente di male”.

L’avvertimento era più che chiaro e a riceverlo sono stati alcuni operai che lavorano all’interno di un cantiere edile nel centro di Lamezia Terme.

La richiesta, chiaramente estorsiva e con tanto di minaccia implicita di una eventuale ritorsione, era quella di consegnare del materiale edile. Ma non solo, gli operai avrebbero dovuto anche aiutarli a rimuovere le telecamere presenti, così da poter agire anche indisturbati.

In effetti, durante la notte, ignoti e col volto travisato, si erano introdotti nel cantiere e, dopo aver tranciato alcuni cavi dell’impianto video erano poi fuggiti.

La vicenda però non è rimasta impunita. I lavoratori dell’azienda hanno infatti denunciato l’accaduto ai carabinieri della città della Piana a cui hanno raccontato, appunto, di essere stati avvicinati, nei giorni scorsi, da due persone residenti nel campo rom di contrada Scordovillo.

Da qui sono scattate le indagini condotte dai militari e che hanno portato a scoprire che i presunti estorsori avessero anche preteso una anche sorta di monopolio sul cantiere, ribadendo agli operai che se si fosse presentato qualcun altro per avanzare le stesse pretese glielo avrebbero dovuto far sapere.

Nei giorni successivi, sarebbero stati poi e numerosi i passaggi effettuati dai due nei pressi del luogo dei lavori, spesso a bordo di una moto, ed a scopo chiaramente intimidatorio.

L’episodio sarebbe solo l’ultimo di varie richieste, mai soddisfatte, avanzate nei confronti degli operai della stessa azienda edile pertanto, considerato anche il profilo criminale dei due soggetti, uno dei quali è un ex sorvegliato speciale ed entrambi gravati da numerosi precedenti di polizia, anche specifici, i carabinieri, su ordine della Procura lametina li hanno arrestati con l’accusa di tentata estorsione: per entrambi si sono così spalancate le porte della casa circondariale di Catanzaro.