Riparti Calabria, i liberi professionisti calabresi chiedono di interventi
Interventi a sostegno dei liberi professionisti calabresi. Sono le richieste avanzate dalla Federazione ordine ingegneri della Calabria, dai cinque ordini provinciali degli architetti, dall’ordine dei geologi della Calabria che, a seguito dell’emergenza da coronavirus “hanno subito le conseguenze della sospensione di molte attività lavorative connesse al proprio lavoro professionale, anche a causa della chiusura dei cantieri e degli uffici pubblici, oltre che per le consistenti limitazioni agli spostamenti imposte dal recente lockdown nazionale”.
Gli ordini chiedono dunque di “estendere anche i professionisti calabresi la possibilità di accedere ai contributi a fondo perduto previsti dal Riparti Calabria, includendo a tal fine le attività professionali”. Ma chiedono anche di “provvedere con la massima urgenza alla predisposizione di analoghe azioni specifiche, a sostegno delle categorie professionali, per scongiurare ulteriori conseguenze devastanti sul tessuto economico e sociale della nostra regione. In attesa di un sollecito riscontro si porgono distinti saluti”.
Così se da una parte si dicono soddisfatti delle misure del Riparti Calabria “in cui si prevede di destinare 120 mln di euro a fondo perduto a sostegno delle piccole e medie imprese, le cui attività sono state sospese ai sensi dei decreti governativi di contrasto alla pandemia COVID-19”, dall’altra segnalano “l’impossibilità per i liberi professionisti di aderire all’iniziativa”.
Da qui quello che definiscono azzeramento delle “entrate, pur dovendo continuare a onorare gli impegni assunti, incluso il pagamento di utenze e affitti. Purtroppo, nemmeno l’indennità di 600 euro prevista dal decreto Cura Italia, percepita peraltro solo da una parte dei nostri iscritti, consente ai professionisti di far fronte alle necessità familiari e alle spese per lo svolgimento delle attività professionali”.