Coronavirus: l’Associazione culturale San Nicola dedica due mesi al sociale
L’associazione culturale San Nicola presieduta da Pino Morabito fa il punto sulla sua full immersion dedicata al sociale, in questi ultimi due mesi caratterizzati dalla pandemia da Coronavirus. I volontari del sodalizio hanno affiancato il Comune e altre associazioni nella distribuzione di mascherine, alimenti, medicinali. Si sono adoperati per disbrigare piccole commissioni a favore di persone anziane o malate e quindi impossibilitate a muoversi.
I soci tutti dell’associazione si sono volontariamente autotassati e hanno acquistato guanti e mascherine per consegnarle a diverse parrocchie cittadine, sezioni locali di Aism e Avis, reparti ospedalieri, singoli cittadini.
La consegna dell’ultimo blocco di dispositivi di protezione individuale, offerti all’associazione dalla Pubbligraphic Lamezia, è finita proprio in questi giorni. Grazie alla donazione dell’azienda lametina, Morabito e i suoi collaboratori hanno consegnato altre centinaia e centinaia di presidi anti-contagio agli operatori socio-sanitari della Casa di riposo comunale di Colle Sant’Antonio gestita dalla Cooperativa Cepros.
La distribuzione dei presìdi protettivi ha portato i volontari anche a Catanzaro nella parrocchia Santa Croce guidata da Padre Antonio Bonacci dell’Ordine dei Minimi che per anni ha prestato il suo ministero sacerdotale al santuario di San Francesco di Paola a Sambiase. Nella recente riunione del direttivo, il presidente Morabito ha esposto il resoconto dell’attività messa in campo nei mesi di quarantena ricordando i tantissimi interventi effettuati, nell’intento di dare un contributo propositivo all’emergenza sanitaria ed economica determinata dalla diffusione del Covid-19.
Ora che è iniziata la Fase 2 dell’emergenza si guarda al futuro e alle attività culturali da programmare che costituiscono il cardine della vita associativa del sodalizio. Si attende l’evoluzione della situazione per capire se si potrà organizzare già qualche evento nei prossimi mesi estivi o se tutto dovrà essere rinviato all’autunno – inverno 2020/21. Aspettando, dunque, tempi più tranquilli sul piano sanitario si riflette su quanto fatto nelle lunghe settimane della quarantena con la consapevolezza di aver portato ‘tante gocce nel mare della solidarietà’ in uno dei periodi più difficili e complessi della nostra storia contemporanea.