Medici uniti per il sistema sanitario. Manifestazione in piazza
Hanno promosso e organizzato una mobilitazione permanente Laviniarita Parisi, Luigi Spadaro e Francesco Emanuel Battaglia. E hanno deciso di aderire alla mobilitazione nazionale di medici e neo laureati che hanno deciso di manifestare durante l’iniziativa “Medici in Mobilitazione Permanente: Uniti per il SSN”.
Questa mattina il gruppo, cui hanno aderito anche Associazione Salviamo Ippocrate; Chi si cura di te?; ER - Ex Rappresentanti in prima linea; Farmacia Politica; Link Area Medica; Materia Grigia; Segretariato Italiano Giovani Medici, hanno manifestato in piazza Italia a Reggio Calabria dove hanno evidenziato i problemi del settore nel pieno rispetto delle norme di distanziamento fisico.
Per anni, hanno detto gli organizzatori “abbiamo avuto remore a protestare per i nostri diritti” ma oggi, venerdì 29 maggio sono scesi in piazza per la categoria e il paese. “Siamo studenti, medici neo laureati, “camici grigi”, liberi professionisti precari, medici in formazione specialistica, corsisti di Medicina generale e studenti di Medicina e Chirurgia, uniti da un senso di incertezza e dalla coscienza di un futuro che sempre di più ci sfugge dalle mani”.
I manifestanti hanno chiesto “una svolta al mondo della Sanità, partendo dal finanziamento di un numero congruo di contratti di formazione per Medici specialisti e di Medicina generale (MMG). L’obiettivo principale è quindi l’annullamento dell’imbuto formativo, possibile solo con il raggiungimento di un rapporto 1:1 tra candidati e contratti di formazione”.
Chiedono poi una “riforma appropriata del sistema formativo post-laurea dovrebbe includere la revisione delle modalità concorsuali del test SSM, l’ampliamento della rete formativa delle Scuole di Specializzazione, il rafforzamento dei controlli di qualità sulla didattica e la rivisitazione dei contratti di Specializzandi e corsisti di Medicina generale per un migliore inquadramento giuridico ed economico”.
Ma vogliono anche “una formazione di qualità, accessibile a tutti. Ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni, dai Ministeri della Salute, dell’Università e della Ricerca, che stanno adottando soluzioni tampone e parziali che non considerano né i bisogni di noi giovani Medici né tanto meno quelli della popolazione”.
Il simbolo della manifestazione, nonché il filo conduttore che ha unito il paese, è stata la mascherina con una X rossa e un 29, la stessa che è stata disegnata dai manifestanti.
I promotori hanno quindi ricordato che “l’emergenza sanitaria scatenata dalla diffusione del COVID-19 ha, infatti, scompensato un sistema sanitario che già in condizioni normali faceva fatica ad assicurare un’assistenza adeguata. Ora più che mai ci rendiamo conto degli effetti deleteri di anni di tagli alla Sanità pubblica”.
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha espresso massima vicinanza al gruppo. “L’emergenza pandemica se da un lato ha messo in mostra la grandiosità dei medici e del personale sociosanitario di ruolo, dall’altro ha acceso i riflettori sulla fragilità dell’intero sistema sanitario. Poche terapie intensive, pochi operatori impegnati sul campo e costretti a turni a volte disumani, pochissime attrezzature mediche destinate a fronteggiare la crisi, rappresentano il bilancio delle pessime politiche che hanno portato a tagli fino a 37 miliardi su un comparto estremamente importante per la nazione ed i cittadini. Come chi protestava in piazza, anche io sono convinto della necessità di rimettere ordine nella gestione di un settore fin troppo delicato che riguarda direttamente la salute di ognuno di noi. Ciò si può fare soltanto riconsegnando ruolo e centralità allo Stato nell’organizzazione e nel funzionamento dell’intera filiera sociosanitaria”.