Revoca della concessione trentennale alla Sacal, Comitato: sarebbe follia!
“Capiamo la delusione, la rabbia ed ogni sentimento negativo di ogni cittadino crotonese che vede l’aeroporto di Crotone, l’unica infrastruttura presente sul territorio, abbandonata. Spesso, quindi, ci si sente isolati ancor pur abitando sulla terra ferma. Nonostante tutto ciò, in questo momento, chiedere la revoca della concessione alla Sacal è veramente folle e chi sostiene questa tesi è solo per dar fiato alle trombe senza conoscere le conseguenze a cui si andrebbe incontro!” - È quanto si legge in una nota stampa del Comitato Cittadino Aeroporto Crotone -
“Il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone - si legge - ha contestato l’affidamento trentennale alla Sacal sin da subito ribadendolo più volte ai tavoli istituzionali, l’esempio che abbiamo sempre fatto è quello dell’acquario: il Ministero dei Trasporti ed Enac hanno messo in un acquario un piranha ed un pesciolino, la sorte del pesciolino è sempre segnata e non è a lieto fine!
Revocare la concessione trentennale, ora, alla Sacal significherebbe avere un’infrastruttura senza un gestore aeroportuale e quindi sarebbe inevitabile la sua inoperatività e conseguente chiusura finché un nuovo soggetto con idonei requisiti non venga costituito e, dopo un nuovo bando Enac, possa ricevere in gestione lo scalo pitagorico.
Nel mentre l’aeroporto rimarrebbe, pertanto, inutilizzato ed abbandonato. Concretamente i tempi necessari per revocare la concessione e darla ad una nuova società ad oggi inesistente potrebbero variare da 2 a 3 anni almeno! Quindi chi parla di revoca della concessione è veramente folle!”
“Il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone - si legge ancora - non si è convertito alla Sacal ma come sempre abbiamo analizzato oggettivamente la nostra realtà e la storia del nostro scalo dal punto di vista gestionale e possiamo senza alcun dubbio affermare che la sua gestione finora è sempre stata fallimentare!
Abbiamo, cosi, elaborato delle possibili soluzioni; Infatti, alla revoca della concessione trentennale della Sacal sarebbe meglio, in un periodo transitorio, la modifica della compagine sociale in attesa di un gestore unico nazionale che faccia divenire gli aeroporti in continuità territoriale un network capace di stare sul mercato aeroportuale.”
“Intervenendo, nel breve termine, sulla compagine societaria della Sacal -scrive il Comitato - si permetterebbe al territorio Crotonese di entrare con una propria rappresentanza nel suo consiglio di amministrazione e, quindi, diventare protagonista delle decisioni prese sul sistema aeroportuale calabrese.
Nel 2017, avevamo chiesto appunto al Comune di Crotone di partecipare all’aumento di capitale; l’appello rimase inascoltato ed il bando andò deserto. La partecipazione del Comune al capitale sociale del gestore unico calabrese avrebbe permesso ad un rappresentante territoriale di portare all’interno del processo decisionale i nostri appelli e le nostre istanze; lo scalo crotonese forse avrebbe avuto anni di vita ben diversi rispetto a quelli vissuti!!! Un periodo buio in cui i disagi dei cittadini sono aumentati mentre le aspettative di una ottimale gestione della Sacal sono totalmente svanite. Infatti, abbiamo assistito a scelte sempre più bizzarre ed anche campanilistiche lontane da ogni logica sia commerciale che economica inconciliabili con un serio rilancio dello scalo aeroportuale! Tanti elogi e tante promesse per il futuro per gli altri scali la Sacal ha sempre riservato per l’aeroporto pitagorico soltanto parole di un futuro incerto ed un abbandono sempre più diventato concreto, basti pensare che per problemi igienico-sanitari i vigili del fuoco hanno lasciato i locali dell’aeroporto!
La modifica della compagine societaria sarebbe la soluzione più pratica e veloce, basterebbe un aumento di capitale della Sacal!”
“Una variante alternativa di questa soluzione - si legge ancora - sarebbe l’intervento non di enti territoriali crotonesi bensì della Regione Calabria. In tal caso, un aumento della partecipazione azionaria della Regione, ora al 10%, all’interno della Sacal permetterebbe all’ente regionale di avere un maggior “peso” all’interno della stessa e, quindi, potrebbe fungere da garante degli interessi di tutti i cittadini calabresi ed i loro rispettivi territori. Ora, con si ragiona in termini economici ed anche molto “lametini”, tutto ruota intorno a Lamezia Terme, con una simile compagine societaria più ampia le scelte prese sarebbero frutto di un processo decisionale ben diverso in cui la possibilità di rilanciare tutta la Calabria sarebbero più concrete.
Un sistema aeroportuale calabrese in grado di recepire i vari appelli e porre le giuste soluzioni sarebbero le condizioni ottimali con cui bilanciare gravi carenze infrastrutturali presenti in alcuni territori, come quello della fascia ionica.”
“La soluzione ottimale - è scritto - sarebbe la creazione di un gestore unico nazionale di un network di aeroporti in continuità territoriale. Tale soluzione da noi già presentata al Ministero e ad Enac a gennaio permetterebbe di tutelare il diritto alla libera circolazione dei cittadini di regioni come la Sicilia, la Sardegna o territori come quello di Crotone grazie ad una diretta gestione degli aeroporti in continuità.
Con il Decreto Rilancio, il Governo ha individuato in una nuova costituenda compagnia aerea un nuovo soggetto a cui affidare la mission di garantire i voli degli aeroporti in continuità territoriale, quindi, la costituzione di un unico gestore unico nazionale con la medesima finalità sarebbe in linea con questa nuova politica di riorganizzazione del sistema aeroportuale italiano.”
“Il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone - conclude - prende le distanze da chiunque in questo momento dichiara la necessità della revoca della concessione della Sacal, sperando che tale soluzione non venga neppure presa in considerazione onde evitare amarissime conseguenze!
Disponibili ad ogni confronto, con umiltà esprimiamo le nostre idee affinché si possano trovare quelle soluzioni necessarie per risolvere il nostro problema.”