Operazione Le Piramidi: ritrovato un altro “tesoretto”, sequestrate 8 armi bianche
I clienti, in pratica, con la falsa promessa di un investimento finanziario sicuro, a breve termine e dai ritorni economici elevati, sarebbero finiti, loro malgrado, in degli schemi di nuova generazione, chiamati in gergo i “Nuovi Ponzi”, ma che, e di fatto, avrebbero permesso solo agli indagati di impossessarsi illecitamente di ingenti capitali. Gli stessi indagati, poi, avrebbero fatto anche sottoscrivere delle finte polizze assicurative a garanzia degli investimenti.
Durante l’operazione vennero allora effettuate anche delle perquisizioni nei confronti dei tre principali coinvolti, eseguite su ordine del Sostituto Procuratore di Reggio Calabria Marco Lojodice, coordinato dall’Aggiunto Gerardo Dominijanni.
E proprio nel corso di queste, nel capoluogo dello Stretto, i militari avevano individuato vicino all’abitazione dell’indagato principale, un terreno agricolo con annesso un fabbricato rurale dove c’erano due casseforti blindate ad armadio e di grandi dimensioni.
Dentro custodivano 51 diamanti di diverse carature; 125 orologi di lusso, tra cui Rolex, Cartier, Patek Philippe, Tudor, Eberhard, Omega, Breitling e Longines.
Inoltre c’erano 3.398 monete, la maggior parte delle quale erano delle medaglie commemorative in bronzo; 624 pezzi tra anelli, bracciali, pendenti, orecchini, accendini, collane, spille e pietre preziose, il cui valore complessivo, in corso di valutazione, ammonterebbe a circa un milione di euro.
Nell’immediatezza l’indagato non aveva fornito agli investigatori una giustificazione ritenuta valida sul possesso di questo piccolo “tesoretto”, così sospettando che fossero di oggetto di ricettazione le fiamme gialle avevano sequestrato il tutto, sequestro poi convalidato dalla Procura.
Intanto, però, sono continuate ad arrivare alla Guardia di Finanza reggina numerose segnalazioni da parte di cittadini che - viste le immagini video degli oggetti e che erano state diffuse sui mezzi di informazione - avrebbero riconosciuto tra quei preziosi alcuni dei loro beni e di cui ne avevano denunciato il furto.
Quanto alle perquisizioni, svolte anche con l’aiuto del cash dog “Daba”, una unità cinofila addestrata proprio alla ricerca di valuta, queste avevano interessato immobili nella disponibilità degli indagati, di cui tre a Reggio e altri due a Padova.
Nell’ambito della stessa operazione, i finanzieri hanno anche ritrovato in un’altra casa otto armi bianche, tra cui coltelli da caccia, un coltello “ninja”, dei pugnali e dei tirapugni, che erano detenute dal fratello di uno degli indagati e senza che il possesso fosse stato comunicato all’Autorità di polizia. Per questo l’uomo è stato denunciato mentre le armi sono state sottoposte a sequestro probatorio.