Trenta anni senza don Italo, la chiesa reggina ricorda il parroco degli ultimi

Reggio Calabria Attualità
La Cattedrale di Reggio Calabria

In occasione del trentesimo anniversario dalla scomparsa di don Italo Calabrò la chiesa reggina intende ricordare il parroco degli ultimi. Così il 16 giugno alle 18 nel duomo di Reggio Calabria monsignor Fiorini Morosini celebrerà una messa. E non solo, perché la liturgia sarà trasmessa in streaming sul profilo Facebook de L’Avvenire di Calabria.

Don Italo ha speso tutto il suo sacerdozio nella diocesi di Reggio Calabria – Bova a servizio totale di Cristo, della Chiesa e dei poveri in particolar modo. È stato educatore e insegnante nel Seminario arcivescovile, assistente dei giovani di Azione Cattolica e poi degli uomini cattolici (Fuic), segretario e direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano, cerimoniere arcivescovile, parroco di San Giovanni di Sambatello, dove scelse di essere sepolto.

Giudice del Tribunale ecclesiastico regionale dal 1959 al 1974; ispettore di Religione per l’Italia Meridionale dal 1965 al 1971. Presidente dell’Opera diocesana assistenza (Oda) dal 1955, nel 1970 venne poi nominato direttore della nascente Caritas diocesana, fu anche delegato regionale Caritas dal 1971 al 1985. È cofondatore di Caritas Italiana e per diversi anni ha ricoperto la carica di vicepresidente nazionale. Vicario episcopale per le attività assistenziali e caritative dal 1971, fu anche vicario generale dell’arcidiocesi di Reggio Calabria dal 1974 fino alla morte. Don Italo Calabrò è stato l’amico dei poveri, educatore di generazioni di giovani, sacerdote buono: ha messo sempre al centro della sua vita sacerdotale il servizio ai più poveri.

Gli ultimi mesi della sua vita furono contrassegnati dal calvario della malattia. Da aprile a giugno la malattia lo consumò velocemente, fino all’ora della croce. All'alba del 16 giugno del 1990 don Italo si ricongiunse con il Signore che aveva fedelmente servito durante la sua esistenza terrena. Il giorno del funerale la Cattedrale di Reggio era gremita di gente, poveri soprattutto, che piangevano l'amico premuroso, il fratello sempre vicino, il sacerdote di Cristo che ha saputo donare l'amore del Padre. Don Italo Calabrò, al di là delle molteplici iniziative da lui condotte, resta nel cuore dei reggini come uomo e sacerdote di fede incarnata nella storia del suo tempo, compagno di strada dei più deboli, uomo di fede capace di tessere la propria vita alla luce dell'amore e del messaggio di Cristo.