Maturità 2020. A Reggio Calabria sotto esame circa 10800 studenti
Esami di mini maturità per circa 5.600 allievi del primo ciclo, ai quali si aggiungono 4.843 studenti delle scuole statali e 320 delle scuole paritarie della provincia reggina che saranno impegnati nell’esame di maturità 2020. È l’analisi fatta da Guido Leone, già dirigente tecnico USR Calabria.
Oggi, martedì 9 giugno si concludono ufficialmente le lezioni dell’anno più difficile nella storia della scuola repubblicana. “L’istruzione a distanza attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche ha caratterizzato di fatto il secondo quadrimestre che sarebbe dovuto scorrere nella quotidiana solita prassi di sempre. L’emergenza sanitaria ha scombussolato tutto e non sarà facile valutarne gli effetti sui mutamenti nei meccanismi di apprendimento e nel sistema delle relazioni dentro e fuori la scuola. Una scuola già afflitta da numerosi problemi di ordine strutturale e infrastrutturale costretta a misurarsi con una vicenda traumatica e drammatica allo stesso tempo che ha messo a nudo tutto le deficienze di una sistema scolastico che, peraltro, a settembre con l’avvio del nuovo anno scolastico, si troverà di fronte una complessa quanto inedita situazione da gestire. Dall’ adeguamento dei locali agli orari, alla mensa, alle palestre, alla organizzazione didattica solo per citarne alcuni”, prosegue Leone.
“La valutazione finale riguarda quanto effettivamente svolto nel corso dell’anno in presenza e a distanza. Gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche con voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma per chi è ammesso con insufficienze o ,comunque, con livelli di apprendimento non pienamente raggiunti sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare quanto non è stato appreso. L’integrazione degli apprendimenti partirà da settembre e potrà proseguire durante tutto l’anno scolastico 2020/2021”.
La mini maturità, che nel 2020 “coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di Classe terrà conto anche di un elaborato prodotto dall’alunno, su un argomento concordato con gli insegnanti”. E l’elaborato sarà lo “strumento per valorizzare il percorso degli studenti”. Questo “è stato già consegnato in questi giorni e sarà discusso , per via telematica, prima dello scrutinio finale. Per queste operazioni ci sarà tempo fino al 30 giugno. Sarà possibile conseguire anche la lode”-
“La maxi maturità, che compie quest’anno 97 anni, inizierà mercoledì 17 giugno alle 8,30. Previsto per quest’anno il solo colloquio orale. I crediti e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti. Il credito del triennio finale è stato rivisto: potrà valere fino a 60 punti, anzichè 40 come prima. Al colloquio orale si potranno ottenere fino a 40 punti. Il voto massimo finale resta 100/100. Con possibile lode.
“La prova orale, a differenza degli allievi della scuola media, si svolgerà in presenza davanti ad una commissione composta da sei membri interni e un Presidente esterno. Nelle scuole reggine opereranno ben 146 commissioni. Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio , un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che è già stato assegnato a ogni studente. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali coerenti con il percorso di studio fatto, assegnati dalla commissione. In chiusura di colloquio si valuteranno esperienze svolte e approfondimenti su conoscenze relative a Cittadinanza e Costituzione”.
Per Leone è poi “inutile sottolineare che sarà assicurata la massima attenzione sulla pulizia dei locali, sugli ingressi, sul distanziamento fra candidati e commissione e sull’uso delle mascherine”. Ma per l’ex dirigente dell’Usr Calabria l’unico punto fermo in questo anno sconvolto dall’emergenza coronavirus “è l’esame di maturità”. Per Leone “l’esame il solo dispositivo che formalmente regga, che riesca a dare alla scuola una illusione di efficienza, di funzione. Allora è bene che questa “forma” rimanga rituale fino in fondo, nell’attesa che possa tornare a essere riempita di un serio contenuto oppure abolita".