Bilancio fiamme gialle Catanzaro, nel 2019 1.518 interventi operativi e 1.412 indagini
Sono stati 1518 gli interventi operativi e 1.412 le indagini delegate alla magistratura portate avanti dai militari della Guardia di finanza di Catanzaro nel 2019. Così in occasione dell’anniversario della fondazione della finanza è stato fatto un bilancio delle operazioni portate avanti nel 2019 e durante l’emergenza Covid.
Nel settore del contrasto all’evasione fiscale i finanzieri hanno eseguito 267 interventi ispettivi che hanno consentito, tra l’altro, di individuare 29 evasori totali e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per reati fiscali, 47 soggetti, di cui 1 tratto in arresto.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è pari ad oltre 5,6 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 5,2 milioni di euro.
Sempre nell’ambito del contrasto all’economia sommersa, vanno segnalati i 75 lavoratori in “nero” o irregolari scoperti dai Reparti della provincia catanzarese, parte dei quali impiegati presso lidi e stabilimenti balneari, che hanno portato a verbalizzare 42 datori di lavoro,
In alcuni casi, ai fenomeni di sommerso da lavoro si accompagnano altre situazioni gravi in danno dei dipendenti. A tal riguardo, si ricorda l’operazione svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Lamezia Terme nei confronti di imprenditori agricoli responsabili di condotte estorsive nei confronti di 14 dipendenti, per le quali la locale Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro di beni pari al valore di 835.000 euro (Operazione “Spartaco”).
Va inoltre ricordata l’approfondita attività ispettiva svolta dai finanzieri della Tenenza di Soverato (Operazione “Tax free coast”) che ha fatto emergere un esteso fenomeno di evasione di tributi locali nonché dei canoni di concessione demaniale, con conseguente segnalazione all’Autorità Giudiziaria contabile di un danno erariale di 1.600.000 euro e il deferimento di 15 responsabili.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 54 controlli riscontrando 18 violazioni. Verbalizzati 106 soggetti di cui 13 denunciati. Sequestrati 7 punti clandestini di raccolta scommesse e 13 apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento.
Anche nella provincia di Catanzaro una sempre maggiore attenzione operativa viene rivolta al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, stante la necessità di impedire lo sperpero di risorse previdenziali e contributive da destinare al sostegno del tessuto economico produttivo del Paese nonché delle fasce più deboli della collettività.
Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso del 2019 in tale specifico ambito: si va dalla “falsa cieca” responsabile di una truffa all’I.N.P.S. per oltre 200 mila euro (sottoposti a sequestro), alla truffa ai danni del suddetto Ente Previdenziale perpetrata dai familiari di persone defunte, i quali hanno percepito indebitamente, per moltissimi anni, la pensione.
Più in generale, le frodi scoperte dai Reparti della Guardia di Finanza di Catanzaro in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano ad oltre 13 milioni di euro. Tra i casi più significativi, l’indagine “Ti fa stare bene” svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro che, nel maggio del 2019, ha condotto all’esecuzione, fra l’altro, di 5 misure cautelari nei confronti di altrettanti operatori sanitari di una nota casa di riposo convenzionata con il SSN, responsabili di gravissimi maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti della struttura.
In materia di danni erariali, sono state segnalate 226 persone per oltre 38 milioni di euro, con 6,5 milioni di euro sottoposti a sequestro conservativo applicando per la prima volta le innovative disposizioni del nuovo Codice di giustizia contabile, che consentono di “mettere in sicurezza” gli importi contestati a titolo di danno erariale, in modo da poterli poi incamerare direttamente in caso di condanna dei responsabili da parte della Magistratura contabile.
È quanto avvenuto, ad esempio, con l’operazione “Non lascio e raddoppio” del gennaio del 2019, in esito alla quale erano stati sequestrati ingenti importi a carico di due docenti dell’Università “Magna Graecia”, responsabili dell’esercizio di attività extra-professionale non autorizzata dal Rettore. Questa vicenda è giunta proprio in questi giorni a definizione presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, che ha condannato i due docenti a un risarcimento di circa un milione di euro, disponendo il pignoramento delle somme già sottoposte a sequestro dai Finanzieri.
Con l’operazione “Assi Pigliatutto” del maggio 2019, in particolare, è stato scoperto uno fra i primissimi casi a livello nazionale di fraudolenta percezione del reddito di cittadinanza, operata da un 66enne di Catanzaro che per di più da oltre 20 anni riscuoteva indebitamente anche la pensione della suocera, deceduta nel 1998.
Nell’ambito della spesa previdenziale e sanitaria sono stati esperiti 367 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate, rilevando irregolarità per il 14% dei casi e 62 controlli in materia di ticket sanitario rilevando irregolarità per l’85% dei casi.
Nel corso del 2019 sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 478 soggetti, ed ammonta ad oltre 75,2 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 28 milioni di euro e di circa 7 milioni di euro.
Queste misure ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 4 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per circa 6 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 9 accertamenti nei confronti di 34 soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare.
In questo ambito, merita di essere ricordata anche l’operazione “Ossessione” che, tra gennaio e febbraio dello scorso anno, ha consentito di eseguire, prima, 25 fermi e, poi, 23 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone indagate, a vario titolo, per reati in materia di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga, aggravata dalla modalità mafiosa e dalla detenzione di armi, permettendo così di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, capeggiata da esponenti di spicco della famiglia di ‘ndrangheta Mancuso di Limbadi.
Come sempre, notevoli sforzi sono stati profusi, anche nel 2019, nella repressione del riciclaggio dei capitali illeciti e dell’autoriciclaggio, pervenendo alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 15 persone. A tale riguardo, si ricorda l’operazione “Laverna” che ha visto l’esecuzione di una misura cautelare (arresti domiciliari) e del sequestro preventivo per un importo pari a poco meno di 4,7 milioni di euro eseguito nei confronti di un ex consulente finanziario, arrestato per truffa aggravata e autoriciclaggio, in quanto, dietro la promessa di lauti guadagni nel breve periodo, si faceva consegnare ingenti somme di denaro che ometteva di trasmettere alla banca.
Nel corso del 2019 la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro, complessivamente, di circa 6,7 kg di sostanze stupefacenti di cui oltre 4 kg di hashish e marijuana, e circa 2,7 di cocaina e di altre droghe, nonché 1 mezzo utilizzato per i traffici illeciti della specie, arrestando 35 trafficanti. Numerosi sono stati i sequestri operati in tutto il territorio nazionale dai Reparti del Corpo su attivazione del Gruppo Operativo Antidroga, articolazione specializzata del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro.
A seguito della emergenza epidemiologica da Covid-19, i Reparti del Comando Provinciale di Catanzaro hanno concentrato tutte le loro risorse operative da un lato verso la verifica del rispetto delle misure di contenimento e, dell’altro, verso il contrasto di condotte ingannevoli e truffaldine finalizzate al conseguimento di illeciti profitti derivanti dallo stato emergenziale.
Da ricordare il sequestro, su tutto il territorio nazionale di oltre 60.000 mascherine (dispositivi di protezione individuale) in quanto commercializzate lungo la filiera distributiva con esose percentuali di ricarico, ovvero, in altri casi non conformi alle vigenti norme sanitarie e, quindi, non sicure; più di 1.800 litri di igienizzanti (detergente commercializzato illecitamente come sanificante e battericida); 2.500 etichette (da applicare sui detergenti illeciti).