Crotone senz’acqua, riesplode la “guerra” dei rubinetti. Sorical: Congesi in debito di 15 milioni
La Sorical “non può continuare a finanziare il servizio idrico del crotonese”. Dopo un anno dall’ultima riunione in Prefettura “nulla è cambiato, se non l’aumento dell’esposizione debitoria” verso la società regionale che gestisce le risorse idriche.
È quanto ieri mattina i rappresentati della stessa azienda hanno ribadito nel corso di un’altra di riunione, convocata sempre presso l’ufficio territoriale di governo del capoluogo pitagorico.
L’incontro, convocato dal Prefetto Tiziana Tombesi, aveva all’ordine del giorno le difficoltà del Corap a gestire la condotta, orami vetusta, che trasporta l’acqua grezza da Rocca di Neto all’impianto di potabilizzazione di Crotone.
Nel corso della riunione, alla richiesta dei responsabili di Congesi di ricevere una maggiore fornitura di acqua, gli stessi rappresentanti della Sorical hanno fatto presente che tutti gli impegni finanziari assunti dal consorzio idrico crotonese, lo scorso anno, sono stati disattesi e che “non è in grado di aumentare i costi per l’aumento della fornitura richiesta”.
La Sorical fornisce l’acqua potabile a Congesi che poi la distribuisce ai cittadini dei comuni della provincia fino ai serbatoi, riscuotendo ed incassando dagli stessi la relativa tariffa.
“Peccato però che poi Congesi non paghi a Sorical quanto dovuto per il servizio idrico all’ingrosso ricevuto” hanno sbottato dall’azienda regionale, ricordando che a fronte di una fornitura annua di circa 5 milioni di euro, la Sorical riceve circa il 18% del fatturato.
Una situazione che la Sorical definisce “insostenibile” ricordando come dal 2017 ad oggi, la società di gestione del servizio idrico crotonese abbia accumulato crediti per 15 milioni di euro. Esposizione che si aggiunge ai 14 milioni nei confronti del Corap, in liquidazione coatta amministrativa.
Sorical sostiene stia scontando in bilancio, ed ancora, le perdite generate “dalla fallimentare gestione Soakro, un buco finanziario di 35 milioni di euro” e che a febbraio scorso la società abbia comunicato ai Comuni la volontà di recedere dal rapporto di fornitura e conseguentemente erogare direttamente l’acqua agli enti consorziati.