Gestione acqua, Congesi: “da Sorical un’aggressione falsa e mistificatoria”
“Ancora una volta Con.Ge.S.I. subisce da parte di Sorical S.p.a. in liquidazione dal 2012 un’aggressione falsa e mistificatoria che non solo arreca danni all’immagine del Consorzio, ma crea nell’opinione pubblica disorientamento ed incertezze che, puntualmente, si riflettono sulla capacità di riscossione del gestore.” - Lo si legge in una nota a firma del CdA Con.Ge.S.I. -
“Più volte Con.Ge.S.I. - si legge nella nota - ha chiarito di non riconosce il presunto debito che Sorical asserisce di vantare perché né certo né liquido e né esigibile ed a dicembre del 2020 si terrà la prima udienza presso il Tribunale di Crotone per verificare quanto Con.Ge.S.I. sostiene. E non riconosce tale debito a tutela dei Comuni Consorziati e dei cittadini che, per colpa di un soggetto che non ha ragion d’essere, pagano l’acqua a costi esorbitanti perché qualcuno (una società mista pubblico/privata) fa dell’acqua un business.”
“Vien da chiedersi – si legge - che fine abbia fatto il risultato referendario del 2011 sull’acqua pubblica: in Calabria l’acqua è un fatto privatistico su cui società private creano vantaggi economici. Potremmo qui spiegare le tante illegittimità perpetrate in tutti questi anni da Sorical S.p.a. in liquidazione e contenute in quanto prodotto dal Codacons, nel “Libro Bianco sulla gestione degli acquedotti” di Bruno Arcuri con il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica, dal ricorso al TAR da parte del Comune di Borgia sulle tariffe applicate da SoRiCal, dalla “Relazione sulla gestione delle risorse idriche” redatta dalla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Calabria approvata nell’adunanza pubblica del 5 dicembre 2011, dalle tante interrogazioni parlamentari sulla vicenda, etc, e che vede l’intera Regione Calabria vessata da SoRiCal.”
“Non lo facciamo qui, - è scritto - questo sarà tema e materia giudiziaria. Qui ci preme far chiarezza e precisare verità non dette che generano sconcerto e che si traducono in azioni punitive da parte di chi è titolato per convenzione (che dovrebbero essere risolta) a fornire ai cittadini la risorsa idrica. Dall’ultima riunione svoltasi e promossa da S.E. Il Prefetto di Crotone non è trascorso un anno bensì neanche 4 mesi. Al tavolo istituzionale, in cui erano presenti anche i Sindaci dei Comuni interessati, SoRiCal si era ufficialmente impegnata con S.E. Il Prefetto e con tutte le parti interessate, a cercare una soluzione bonaria con Con.Ge.S.I. Non solo non è stato così, ma a quel tavolo si è appreso che Sorical S.p.a. in liquidazione stava promuovendo un giudizio presso il Tribunale di Crotone nei confronti di Con.Ge.S.I. per cui si era impegnata ad abbandonarlo. Il giudizio verte, proprio, sull’accertamento dell’asserito credito vantato da SoRiCal nei confronti di Con.Ge.S.I.. Orbene, al di là dell’atteggiamento di SoRiCal poco rispettoso delle Istituzioni e degli impegni assunti in quella sede in quanto non ha tenuto fede all’impegno assunto dinanzi a S.E. Il Prefetto di Crotone di abbandonare detto giudizio, si fa comunque osservare che se il credito fosse stato certo, liquido ed esigibile, SoRiCal avrebbe potuto ottenere direttamente un titolo per agire coattivamente e richiedere il pagamento di quanto dovuto. Invece, proprio perché non è certo, ha chiesto al Tribunale di Crotone di accertarlo. Per quanto sopra, è evidente che SoRiCal non può assolutamente sostenere di essere creditrice della somma di € 15 Ml circa nei confronti di Con.Ge.S.I..”
“È, quindi, arrivato il momento – si legge - di porsi la domanda sul perché la gestione del servizio idrico integrato in Calabria è fallimentare! È noto che SoRiCal asserisce di vantare dai tutti i Gestori/Comuni calabresi oltre 200ml di euro per cui il presunto debito di Con.Ge.S.I. peserebbe per il solo 7% circa sull’intero debito regionale. Il tentativo di SoRiCal di individuare in Con.Ge.S.I. l’elemento destabilizzante del sistema appare, quindi, falso oltre che fuorviante. La presenza di SoRiCal – soggetto misto pubblico/privato in liquidazione dal 2012 - quale “gestore all’ingrosso della fornitura idrica” è del tutto inspiegabile ed ingiustificata alla luce della normativa nazionale che impone l’unitarietà della gestione e crea diseconomia oltre che un aumento inspiegabile del costo dell’acqua (arrivato, negli anni, ad € 0,2138/mc per l’acqua erogata a gravità e ad € 0,3564/mc per l’acqua erogata a sollevamento) che si ripercuote – negativamente – sui cittadini, utenti finali del servizio. Senza la presenza di SoRiCal il costo dell’acqua per l’utente finale sarebbe, infatti, di molto inferiore a quello attuale. Si fa in proposito osservare che il costo dell’acqua “all’ingrosso” pesa sul bilancio di Con.Ge.S.I. (e per esso sui cittadini) per circa il 40% dei costi complessivi.”
“Il mancato aumento di fornitura da parte di SoRiCal, - è scritto ancora nella nota - che poi consisterebbe in 20 l/s, è pertanto un atto ritorsivo finalizzato a creare disagi agli utenti e, di conseguenza, pressione su Con.Ge.S.I., allo scopo di ottenere il pagamento per una fornitura ad un costo non dovuto, soprattutto alla luce di quanto dichiarato da SoRiCal medesima nel corso della riunione del 30 giugno u.s. presso la sede Prefettizia di Crotone in cui è emerso che un cospicuo volume di l/s di acqua immessa nelle reti si disperde. Il problema, perciò, ancora una volta, non è dato da “mancati pagamenti” quanto dalla dispersione nelle reti della risorsa idrica la quale – di contro - attesta la mancanza degli investimenti da parte dell’affidatario regionale che, dopo aver ricevuto dalla Cassa per il Mezzogiorno gli schemi acquedottistici, non ha effettuato nella Provincia di Crotone alcun investimento, non rispettando neanche la convenzione a suo tempo firmata e lasciando le reti in uno stato di degrado e vetustà. Il mancato aumento di fornitura è quindi imputabile esclusivamente a SoRiCal medesima.”
“Relativamente poi ai pagamenti – si legge ancora - che Con.Ge.S.I. comunque fa in favore di SoRiCal questi si attestano per l’anno 2019 non al 18% bensì al 36% (sono stati bonificati €. 1.800.000 a fronte di circa 5 ml di Euro richiesti). Insostenibile non è l’asserito debito di Con.Ge.S.I. nei confronti di SoRiCal – il quale verrà verificato nelle opportune sedi giudiziarie – ma la presenza di SoRiCal nel contesto idrico calabrese.
Chi destabilizza il sistema quindi non è né Con.Ge.S.I. e né il resto dei Comuni Calabresi gestori al dettaglio del servizio idrico integrato e presunti debitori, ma Sorical S.p.a., in liquidazione dal 2012, la quale ha avuto in affidamento un pezzo del sistema idrico integrato (la gestione dell’approvvigionamento) a discapito dei legittimi gestori, quali appunto Con.Ge.S.I..
Questi i fatti della vicenda. Con.Ge.S.I. in quattro anni è diventato un modello di riferimento per aver organizzato un servizio pubblico essenziale per gli oltre 50.000 utenti che gestisce nonostante la mancanza di investimenti adeguati da parte della Regione Calabria su reti ed impianti di proprietà dei Comuni, una morosità molto alta che si sta aggredendo con la riscossione coattiva per il tramite dell’Agenzia delle Entrate, un abusivismo dilagante sul territorio che si sta combattendo con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, con i distacchi degli allacci e con le conseguenti denunce penali per furto d’acqua (già le prime condanne penali sono state emesse dal Tribunale di Crotone).”
“L’auspicio – si legge infine - è avere un dialogo costruttivo con SoRiCal nonchè un intervento immediato da parte della Regione Calabria e dell’Autorità Idrica Calabrese le quali, uniformandosi al dettato normativo statale, pongano finalmente fine a questa assurda duplicità di gestione.
La speranza è che i cittadini crotonesi non debbano subire altre aggressioni da parte di Sorical S.p.a. In liquidazione, sapendo che la sede per dirimere il contenzioso è ormai incardinata presso il Tribunale di Crotone. Per il resto si spera ci sia la consapevolezza che nessuno possa speculare sulla collettività.”