Sanità: tariffe per ambulanze ed elisoccorso, interrogazione Gruppo Idv

Calabria Salute

“Il Gruppo Consiliare Regionale dell’Idv, ha presentato una interrogazione a risposta immediata al Presidente del Consiglio Regionale in ordine al decreto sulle tariffe delle prestazioni delle ambulanze ed elisoccorso per sapere se il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, intenda apporre dei correttivi ad un provvedimento che appare esageratamente lesivo nei confronti degli utenti e/o del personale medico premesso che appare necessario ed urgente tutelare l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Con Decreto 17 dicembre 2010, n.38, il Presidente della Regione Calabria ha determinato le tariffe per le prestazioni di ambulanza ed elisoccorso e nel suddetto Decreto sono previste le tariffe da applicarsi alle attività di trasporto sanitario in ambulanza non seguito da ricovero e restano a carico dei trasportati una serie di spese per prestazioni sanitarie dei pazienti trasportati e non ricoverati e per quanto concerne l’attività di eliambulanza, la spesa della prestazione dei trasferimenti secondari da ospedale ad ospedale riconosciuta inappropriata, previa verifica, sarà pagata dal medico ospedaliero che ha richiesto il servizio ed è prevista la corresponsione da parte dei cittadini stranieri del costo totale dell’intervento dell’eliambulanza, fino ad un massimo di €. 3.500,00. Non possiamo che definire vergognoso tale provvedimento che potrebbe eccessivamente inibire utenti e personale medico, i quali, per non incorrere, rispettivamente, a spese o eventuali ammende, potrebbero non chiamare e/o autorizzare il servizio di trasporto anche in casi necessari ed urgenti. Appare del tutto immotivata la scelta del Commissario ad acta di dare efficacia retroattiva al Decreto 17 dicembre 2010, n.38 e decisamente paradossale l’assunto secondo il quale nessuna compartecipazione ai costi del servizio erogato è dovuta nel caso di decesso del paziente soccorso”. E’ quanto si legge nell’interrogazione presentata dal Gruppo Regionale Consiliare dell’Italia dei valori.