Rischio trasferimento Urb Aprigliano, Ail: “Eccellenza, limita migrazione sanitaria”
L’Ematologia italiana è riuscita negli ultimi decenni a mettere a segno fondamentali progressi sulla conoscenza molecolare dei tumori del sangue. In molti casi, grazie a questi avanzamenti, si sono ottenuti netti miglioramenti della risposta alla terapia e della sopravvivenza. Tutto ciò ha contribuito a far crescere l’Ematologia fino a diventare un’eccellenza su tutto il territorio nazionale, riconosciuta tale nel mondo. AIL, l’Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, in 50 anni di attività ha sempre sostenuto i centri di ematologia italiani e la Ricerca scientifica.
Una delle realtà certamente meritevoli di essere menzionate all’interno di questo scenario, è senza dubbio l’Unità di Ricerca Biotecnologica di Aprigliano (Cosenza), il cui direttore scientifico è attualmente il dottor Fortunato Morabito, già primario dell’UOC di Ematologia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza.
Oggi l’URB di Aprigliano vive un momento difficile e la vicinanza di tutta l’AIL è più che mai necessaria, in quanto, nell’ambito di un più ampio progetto regionale di razionalizzazione della rete dei laboratori, si prevede che il Laboratorio Specialistico Ematologico venga trasferito al laboratorio centrale Hub.
“Senza voler entrare nel merito delle decisioni amministrative, mi preme evidenziare che l’Unità di Ricerca Biotecnologica fa parte della rete LabNet del GIMEMA, il network che mette in comunicazione gli ematologi italiani con i laboratori presenti sul territorio nazionale, dove si eseguono esami del sangue assai innovativi e indispensabili per fare diagnosi e per valutare se la terapia sta agendo in modo efficace”. Precisa il Professor Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL che aggiunge: “L’URB è un’eccellenza certificata da enti nazionali e internazionali. Seicento metri quadrati di strumentazioni all’avanguardia, expertise e competenze professionali al servizio dei pazienti calabresi, e non solo, e a loro tutela. Una realtà fortemente voluta dalla sezione di AIL Cosenza “Fondazione Amelia Scorza”, alla quale fa capo l’attività di ricerca dell’URB, che non ha risparmiato i propri biologi, sostenuti con borse di studio, facendo sì che la loro expertise fosse messa a disposizione anche dell’attività di diagnostica, prettamente ospedaliera. E proprio questo ha favorito lo sviluppo dell’Ematologia di Cosenza. Quella di supporto alla Ricerca, d’altra parte, rappresenta solo uno degli scopi statutari dell’associazione, ben distinto e separato dalle attività di supporto al paziente, attraverso l’accoglienza nei reparti di degenza e nelle Case alloggio AIL.”
Amadori avanza raccontando che: “L’URB ha una lunga storia. Tutto inizia con la nascita dell’Ematologia di Cosenza nel 2005 e una stanzetta che funge da laboratorio. Ma la data che segna l’inizio dell’URB, laboratorio di II e III livello, è il 2011. Immediato il salto di qualità dell’Ematologia cosentina.”
“Voglio sottolineare che l’URB ha specifiche peculiarità che lo rendono unico – chiosa il presidente Ail - e tutti noi conosciamo il ruolo centrale che laboratori come questo hanno, non solo nella diagnosi ma anche, in tempi di medicina di precisione, sulle scelte terapeutiche per il paziente affetto tumore del sangue. Avere analisi del sangue affidabili con lo stesso livello qualitativo in tutta Italia, e in particolare nella Regioni del sud Italia, non è banale soprattutto quando si tratta di prescrivere farmaci di alta precisione e personalizzare le terapie. Inoltre, la presenza di strutture primarie come l’URB di Aprigliano limita in misura rilevante il grave fenomeno della migrazione sanitaria, tanto più necessario in questo periodo di emergenza sanitaria, mettendo a disposizione dei cittadini professionalità e competenze che nulla hanno da invidiare a quelle di alte regioni d’Italia”.
“A nome di tutta AIL sento di sottolineare il nostro appoggio incondizionato alla Sezione AIL di Cosenza e alla sua Presidente, l’Avv. Ornella Nucci, - conclude Amadori - che si è sempre impegnata nel sostenere questa eccellenza e ci auguriamo che l’URB possa avere ancora molta strada davanti a sé, continuando a rivestire il ruolo cruciale di anello di congiunzione tra ospedale e territorio nella diagnosi e cura dei tumori del sangue.”