Urb Aprigliano, Ail: “quel laboratorio rimasto inutilizzato per emergenza Covid”
C’è un capitolo nuovo nella tormentata storia dell’Unità di ricerca biotecnologica di Aprigliano, in provincia di Cosenza, al centro d’una recente disputa – l’udienza al Consiglio di Stato è fissata per l’11 marzo – tra l’Asp e la sezione cosentina dell’Ail-Fondazione “Amelia Scorza”. La struttura, secondo il presidente della sezione bruzia dell’Ail, l’avvocato Ornella Nucci, potrebbe essere utilizzata per fronteggiare l’emergenza Covid in questa regione dove la sanità non zoppica ma è ingessata e ferma, da sempre, ai nastri di partenza.
UN PUNTO DI FORZA AL DI LÀ DELLE CONTRAPPOSIZIONI
Messe da parte le recenti polemiche – sul trasferimento del laboratorio – unico in Calabria (se non nel meridione) a possedere le certificazioni da enti nazionali e internazionali – nell’ospedale civile dell’Annunziata (dove il reparto di diagnostica ematologica andrebbe messo in piedi, radicalmente, con uno sperpero di fondi ingiustificabili, visto il periodo) – l’avvocato Nucci, nei giorni scorsi ha contattato i vertici dell’Asp per mettere a disposizione della sanità pubblica (l’Urb, fra l’altro porta nella casse dell’Azienda ospedaliera oltre mezzo milione all’anno) la struttura e le sofisticate attrezzature (acquistate con fondi di progetti di ricerca) di cui l’Urb dispone.
LOTTA COMUNE CONTRO IL COVID-19
“Ci pare davvero riduttivo e fuori da ogni logica – afferma il presidente dell’a sezione cosentina dell’Ail, l’avvocato Ornella Nucci – che, tutti i giorni, si presenti qualcuno dell’ASP a questuare una stanza o un frigorifero, quando ciò che noi possiamo offrire è molto di più. Abbiamo una struttura di 600 mq in comodato d’uso gratuito fino a tutto il mese di novembre 2021 e ben 4 congelatori a -80 ed altri frigoriferi a -20 ed abbiamo – rimarca – altra strumentazione per esami di biologia molecolare, che è quella che noi utilizziamo per l’attività di ricerca. E siamo disposti a mettere a disposizione tutto ciò che può occorrere all’ASP per il tempo necessario a fronteggiare l’emergenza epidemiologica. Anche perché, siamo ben consapevoli che, mentre la ricerca, in questo particolare momento storico, può anche essere rallentata, la lotta al COVID non dà tregua. Ed il nostro senso di responsabilità ci impone di mettere tutto a disposizione della causa. Il virus, in questo momento, è il nemico e affrontarlo è uno sforzo che deve coinvolgere tutti, senza che, però, qualcuno possa pensare a nuove sopraffazioni. Siamo in guerra contro il coronavirus e dobbiamo mobilitarci tutti. Ma nel rispetto reciproco e con accordi chiari, che scongiurino, da una parte, il pericolo di esposizioni a responsabilità e, dall’altra, il pericolo di contaminazioni, di persone e di campioni”.
IN PREVISIONE DELLE VACCINAZIONI
Insomma, a parere dell’avvocato Nucci, “appare chiaro che gli spazi e le strumentazioni non sono tutto ciò che occorre. In questa delicata fase – rimarca – serve intelligenza e lungimiranza, che si spera portino, a questo punto, ad un gentleman agreement, che, messe – anche temporaneamente – da parte le contrapposizioni, conduca a una intesa, che consenta di trovare il modo, quanto più velocemente possibile, di mettere a disposizione dell’ASP il Laboratorio dell’URB di Aprigliano, per il tempo necessario a fronteggiare questo particolare momento di emergenza. Per il futuro si vedrà. Forse è ancora presto. O, forse, pensando alla campagna di vaccinazioni, magari è già qui e, ancora una volta, quel Laboratorio di Aprigliano potrebbe essere prezioso”.